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Cooperazione & Relazioni internazionali

Ecco com’era la Siria prima della guerra

Lanciato da Unhcr e Google, searchingforsyria.org risponde alle cinque domande più frequenti sul conflitto, raccontando le storie dei rifugiati e spiegando, attraverso video e foto a 360 gradi, com’era il Paese fino al 2010

di Ottavia Spaggiari

Un Paese dalla storia millenaria, con 6 luoghi riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’Unesco. È la Siria raccontata da searchingforsyria.org, il sito web che punta a rispondere alle domande più frequenti sul conflitto, offrendo informazioni su cosa si può fare per dare una mano ai rifugiati.

Lanciato da Unhcr e Google, searchingforsyria.org racconta la guerra che ha colpito il Paese negli ultimi sei anni e illustra la crisi umanitaria, riuscendo però ad andare oltre gli stereotipi di una popolazione molto più vicina a noi di quanto spesso ci viene raccontato. Incrociando i dati e le storie dell’UNHCR, ai Google Search Trends, il sito risponde alle 5 domande più frequenti:

• Com’ era la Siria prima della guerra?

• Che cosa sta succedendo in Siria?

• Chi è un rifugiato?

• Verso quali Paesi stanno andando i rifugiati siriani?

• Come posso aiutare i rifugiati?

Una risposta alla prima domanda viene suggerita leggendo quali fossero le parole più cercate su Google nel 2010 nel Paese, un anno prima dello scoppio del conflitto: al primo posto Arab Idol, la versione araba del talent show americano American Idol (una specie di X Factor), seguito poi da Bodybuilding, Moda d’estate e Miley Cyrus. Nello stesso anno a Damasco, Damon Albarn e i Gorillaz avevano suonato nel più grosso concerto di un gruppo occidentale in Siria.

Dal 2005 al 2010 l’industria turistica era cresciuta da 2 miliardi di dollari a 6 miliardi di dollari, tanto che, dai dati, emerge che la Siria, nel 2010 aveva ricevuto più turisti dell’Australia (ferma a 5.8 miliardi di dollari).

Un Paese vicinissimo che si è trovato improvvisamente a vivere quella che Filippo Grandi, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha definito “La crisi umanitaria più grave dei nostri giorni”. Attraverso video e foto a 360° il sito web mette in evidenza il contrasto tra il prima e il dopo: una finestra su tutto ciò che è stato perduto ma anche sul valore che deve essere ricostruito.

“La crisi siriana è ormai entrata nel suo settimo anno, mettendo alla prova la reale capacità dei negoziatori internazionali di porre fine al conflitto, e costringendo più di 5 milioni di rifugiati siriani ad affrontare crescenti difficoltà e rischi.” Si legge nel comunicato di Unhcr. “Le comunità ospitanti delle regioni limitrofe continuano a farsi carico della risposta alla crisi, ma non potranno resistere ancora a lungo. Intanto l’UNHCR si trova ad affrontare sfide sempre maggiori, considerando che è disponibile solo il 17 per cento dei fondi necessari a soddisfare le esigenze immediate delle famiglie siriane costrette a fuggire quest'anno.”

Lo scorso anno, “cosa sta succedendo in Siria?” E’ stata una delle ricerche online più frequenti in Germania, Francia e Regno Unito.


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