Welfare & Lavoro

Centro Antidiscriminazioni Bomprezzi, successo oltre le aspettative

La previsione iniziale avanzata dai responsabili del Centro intitolato al giornalista scomparso, e gestito dalla Ledha, era quello di ricevere e gestire circa mille richieste e segnalazioni nel primo anno di attività. Tuttavia il numero continua a rimanere molto alto, ben oltre le previsioni: in sei mesi sono state oltre 600 i contatti e 276 le pratiche gestite a tutela delle persone con disabilità

di Gabriella Meroni

Più di 600 richieste di informazioni pervenute e 276 pratiche gestite dai legali del Centro, delle quali 144 (52% del totale) relative a casi di discriminazione fondata sulla disabilità (Legge 67/06): sono solo alcuni numeri riguardanti il terzo semestre di attività (1° luglio-31 dicembre 2016) del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

«La previsione iniziale era quello di ricevere e gestire circa mille richieste e segnalazioni nel corso del primo anno di attività e tuttavia, il numero di richieste e segnalazioni continua a rimanere molto alto, ben oltre le previsioni»: così la LEDHA, componente lombarda della FISH commenta i dati. «Un dato che conferma come la nostra Federazione LEDHA sia ormai diventata sempre più un punto di riferimento importante per tutte le persone con disabilità e loro familiari che ritengono di essere vittime di una situazione di ingiustizia e discriminazione».

In dettaglio. le richieste, i contatti e le segnalazioni ricevute dal Centro, che sta per compiere due anni di vita, sono state esattamente 641, delle quali più della metà gestite direttamente dall’operatore che ha fornito un’attività di prima informazione e orientamento. Sono state invece 276 le pratiche gestite dai legali del Centro, delle quali più della metà relative a casi di discriminazione vietati dalla legge. Come già avvenuto in passato, è stata la scuola la tematica maggiormente presente (41,5% dei casi), seguita dal lavoro (16,2%), dalla compartecipazione al costo dei servizi socio-sanitari (7,8%), dalla formazione professionale (4,8%), dalla tutela giuridica (4,5%), dell’accertamento dell’invalidità (3,9%), dall’accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie (2,6%), dalla mobilità (2,6%) e dalle barriere architettoniche (1,3%).


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