Cooperazione & Relazioni internazionali

L’emergenza della nave di MSF: non possono attraccare per il G7

Un allarme lanciato da Medici Senza Frontiere su Twitter: la nave Prudence che nelle operazioni di giovedì ha salvato più di 1400 persone, si trova a navigare in condizioni al limite con il doppio dei passeggeri rispetto alla sua capienza massima. Tutti i porti in Sicilia però sono chiusi per il G7 e attraccare è impossibile. A bordo poca acqua e poco cibo

di Ottavia Spaggiari

Una situazione al limite è quella raccontata dalle immagini di MSF postate su Twitter nella giornata di venerdì. La Nave Prudence di Medici Senza Frontiere è costretta a navigare con un carico di persone che è il doppio della capienza massima, senza poter attraccare in Sicilia poiché per motivi di sicurezza, tutti i porti sono stati chiusi per il G7.

Nell’operazione di soccorso di giovedì, in cui sono state impegnate la Guardia Costiera e altre ONG, la nave ha raccolto 1400 delle 2300 persone soccorse e si trova adesso allo stremo. Dalle immagini si vedono persone ammassate sui ponti, sedute ovunque.

"Abbiamo fatto sbarcare 3 persone a Lampedusa, per motivi medici, ma adesso la nave si è rimessa in moto, potrà attraccare solo domenica, nel porto di Napoli." Spiega al telefono Carolina Montenegro, portavoce di MSF. "Le persone hanno poca acqua a bordo e poco cibo. Abbiamo mandato altri aiuti, ma siamo preoccupati."

A raccontare l’emergenza, un video postato per la prima volta questa mattina dall’account ufficiale su Twitter e ripostato da poco:

“Dopo i salvataggi difficili di ieri la Prudence sta tornando con 1400 persone, è il doppio delle persone che possiamo trasportare. La situazione è particolarmente tesa e pericolosa e per ragioni di sicurezza e le restrizioni imposte in Sicilia per il G7, MSF non può procedere allo sbarco in nessuno dei porti in Sicilia. Il porto più vicino è a 48 ore di distanza. Non ci sono altre barche, né l’Unione Europea, né Frontex per prendere alcune delle persone che potete vedere sulla nostra nave.”

Qualche ora fa un ulteriore aggiornamento: “dopo tre evacuazioni mediche, abbiamo 1446 persone in questa situazione. Chiediamo un aiuto per trasferire almeno 400 persone, ma fino ad ora niente.”

"Chiediamo che alle autorità italiane una soluzione a questa emergenza", afferma Carolina Montenegro, "ma chiediamo anche che siano fatti più sforzi per le ricerche e i soccorsi, le ong non possono fare tutto da sole".

Ieri, la Responsabile Affari Umanitari di Medici Senza Frontiere, Giorgia Linardi aveva raccontato a Vita.it che anche l’Acquarius era stata costretta ad allungare il viaggio di altre 18 ore per via dei porti chiuso per il G7, navigando con quasi il doppio delle persone consentite a bordo: la portata massima sarebbe di 600 persone, ne avevano caricate 1004.

Per seguire gli sviluppi su Twitter: #MSFboatindistress

Foto: Gabrie Bouys/Getty Images


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