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Cooperazione & Relazioni internazionali

Il numero del cinismo europeo? Uno

L'Europarlamento denuncia: «Ricollocato un solo minore dei cinquemila approdati in Italia». Da Strasburgo sottolineano che solo l'undici per cento dei richiedenti è stato trasferito. Gli unici Paesi in regola sono Finlandia e Malta.

di Lorenzo Maria Alvaro

Un solo minore non accompagnato su 5mila è stato accolto nei paesi dell'Unione Europea: è questo il numero della vergogna, il dato che attesta una volta di più lentezze, passività e una buona dose di cinismo da parte del Vecchio Continente nel trattare la ricollocazione dei migranti, anche quando si tratta di bambini. Ma a fallire è l'intero programma di "smistamento" dei profughi e ad attestarlo è proprio Strasburgo. Al 27 aprile erano stati ricollocati 17.903 richiedenti asilo: 12.490 dalla Grecia e 5.920 dall'Italia. «Un dato – scrivono i promotori della risoluzione ad hoc – che equivale ad appena l'11 per cento degli obblighi assunti».

I paesi in regola
Il programma di accoglienza solidale naturalmente esclude Italia, Grecia e Germania che fanno già il possibile nella gestione del fenomeno. In quanto paesi di arrivo sono loro a dover essere aiutati nel controllo dei flussi da tutti gli altri. Ma questa solidarietà si limita a pochissimi stati. Soltanto la Finlandia e Malta rispettano gli obblighi. E la sola Finlandia lo fa "sistematicamente" per il capitolo doloroso dei "minori non accompagnati".

I paesi disertori
Praticamente tutti gli altri. Alcuni più degli altri. Ungheria e Slovacchia rifiutano la ricollocazione e hanno portato la commissione Ue davanti alla Corte europea di giustizia. Austria, Polonia e Repubblica Ceca sono fra i Paesi che fanno di meno. «Ma la maggior parte degli stati membri è ancora molto in ritardo, sebbene si siano registrati alcuni progressi».

L’Italia
Il paradosso è che nel 2016 il nostro Paese ha ricollocato più richiedenti asilo di quanti sia riuscita a dirottarne negli altri stati Ue. Lo scorso anno sono arrivati da noi 181.436 persone, il 18 per cento in più rispetto al 2015. Il 14 per cento di loro erano minori. Tra i richiedenti asilo sono stati ammessi gli eritrei e 20.700 sono sbarcati sulle nostre coste. In questo caso, l'Italia è indietro nella loro registrazione, necessaria a inserirli nel programma di solidarietà.

Sanzioni
L'obiettivo del Consiglio Europeo è quello delle 160mila ricollocazioni, ma il risultato è ancora lontanissimo. Il Parlamento UE invita gli stati a dare la priorità ai minori non accompagnati e ad altri "richiedenti vulnerabili". Si chiede quantomeno di cancellare dalle statistiche lo scandaloso "1" che riguarda la situazione dei bambini giunti in Italia. Per questo Strasburgo chiede alla Commissione Europea di adottare anche sanzioni, laddove necessario, aprendo la procedura d'infrazione nei confronti di chi non rispetta il programma sui migranti. «Se i paesi non incrementeranno rapidamente le loro ricollocazioni, i poteri della commissione vanno usati senza esitazione».


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