Economia & Impresa sociale 

1° giugno, festa della liberazione dal telemarketing

Un gigante delle telefonate aggressive, Enel, decide di interrompere da oggi le chiamate a potenziali clienti per vedere nuovi contratti di energia e gas. Una decisione presa in seguito al ddl Concorrenza ma soprattutto a 6500 verifiche: nel solo 2016 sono stati ben 160 i venditori scorretti allontanati e 10 le agenzie di telemarketing sospese

di Gabriella Meroni

Sono stati ben 160 gli agenti scorretti e 10 le agenzie esterne che hanno perso il contratto con Enel nel 2016 a causa di pratiche di telemarketing scorrette. Qualche esempio? Telefonate a clienti di compagnie diverse a cui venivano estorti e registrati dei “sì” utilizzati in seguito per fingere l’adesione a contratti Enel, richieste di lettura delle bollette “non pagate” per estorcere il numero di fornitura e rubare così il ciente, e altre pratiche aggressive ma, soprattutto illegali. Da oggi 1° giugno però, tutto questo diventa solo un ricordo. Per decisione della stessa Enel, infatti, la società «non chiamerà più al telefono i potenziali nuovi clienti per stipulare contratti di elettricità e gas», come si legge in un comunicato stampa. «Le famiglie italiane, infatti, non sempre desiderano essere contattate da operatori che propongono nuove offerte e servizi».

Una presa di coscienza non del tutto spontanea (anche se i risultati di 6500 verifiche sull’operato di agenzie partner devono aver impressionato in primis Enel) perché di fatto rappresenta il primo risultato dell’emanazione del ddl Concorrenza che tutela i consumatori sul telemarketing aggressivo e senza consenso. Si tratta però anche di una vittoria dei consumatori, come sottolinea Francesco Luongo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino: «Questa è per il Movimento una grande vittoria, che ci ripaga delle battaglie portate avanti anche nei Tribunali per ottenere il rispetto del Codice del consumo anche nel mercato dell’energia. Basta con la gara di telefonate a tutte le ore» aggiunge, «che spesso si trasformano in vere e proprie trappole in cui, con un pretesto, si chiede al consumatore di leggere i dati di una vecchia bolletta dell’elettricità o del gas, attivandogli "a sua insaputa" un contratto non richiesto».

Ora si attende che la commissione Lavori pubblici e Comunicazioni al Senato prosegua la discussione sulla Riforma del Registro delle Opposizioni, per estendere lo scudo contro le chiamate indesiderate anche a cellulari e numeri fissi riservati.


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