Solidarietà & Volontariato

L’alternanza scuola lavoro? Da oggi si fa creando una coop

Nasce Coop Work in Class, il progetto nazionale di alternanza scuola lavoro di Confcooperative, che vuole diffondere e promuovere i principi e valori cooperativi. Sono già 15mila i giovani che hanno partecipato a programmi simili, sui territori. Solo in Toscana sono già nate un centinaio di associazioni cooperative scolastiche: fanno lampade, corsi per bambini, dolci, servizi di estetica. Ma soprattutto imparano il coraggio

di Sara De Carli

Confcooperative lancia Coop Work in Class, il suo progetto di alternanza scuola – lavoro. Sui territori, attraverso iniziative specifiche, sono già stati coinvolti 15mila studenti: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Marche e Trentino le regioni che fino ad oggi hanno realizzato più progetti. Solo in Toscana, ad esempio, sono nate 98 associazioni cooperative scolastiche, per 2.628 studenti, dal 2013 ad oggi.

«C’è chi offre servizi di estetica, con un doppio listino per insegnanti e allieve, chi ha realizzato una campagna di rilancio dell’istituto con gadget realizzati con stampanti 3D, chi gestisce una cartoleria all’interno della scuola, chi realizza lampade con materiale di riciclo», racconta Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana. A Lucca è stato aperto alla città un gabinetto di storia naturale, all’Isis Leonardo da Vinci di Firenze c’è un’associazione di fotografi, ad Arcidosso (Grosseto) gli studenti offrono servizi bibliotecari e museali, all’alberghiero Martini di Montecatini Terme l’associazione cooperativa scolastica serve a fare una produzione artigianale di dolci mentre il liceo delle scienze umane di Sesto Fiorentino fa laboratori per bimbi all’interno di una ludoteca. Il progetto “Toscana 2020 – Il Rinascimento della cooperazione” è promosso da ConfcooperativeToscana e dalla Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo, con l’intento di promuovere la cultura cooperativa attraverso una proposta didattica che aiuta l’apprendimento e migliora le relazioni in classe, ma al tempo stesso avvicina i giovani al mondo delle imprese, ai valori della democrazia economica, della solidarietà e del lavoro imprenditoriale in cooperativa. Accompagnano per due anni gli insegnanti e il gruppo classe, con un tutoraggio: i ragazzi vanno dal notaio, redigono lo statuto, scrivono un progetto impresa, aprono un conto in banca, gestiscono i libri, fanno la produzione… metabolizzano tutti i passaggi del fare impresa cooperativa. Il ricavo? Va alla scuola oppure, come per ortisti per caso dell'Istituto Tecnico Agrario di Firenze, a fini di solidarietà interna fra ragazzi. «Si impara a credere nella capacità di iniziativa, che può trasformare un sogno in progetto, a mettersi insieme agli altri per realizzare cose nuove, a non pensarsi come lavoratori ma come imprenditori di se stessi. L’allenamento al coraggio va inserito nei percorsi scolastici: anche se non facessero gli imprenditori, questo aiuta ad affrontare con maggiore decisone i processi di crescita e di sviluppo. Noi ci auguriamo che lavorando così, si formi anche una classe di buoni cooperatori del domani, che abbiamo il coraggio di investire in una impresa collettiva», spiega Fiaschi.

Tutte queste esperienze oggi vanno a sistema, a livello nazionale (qui alcune storie). Con il prossimo anno scolastico, da settembre, i ragazzi in alternanza scuola lavoro saranno quasi 1 milione e mezzo: «Vogliamo sviluppare progetti per moltiplicare occasioni e opportunità perché i giovani possano essere protagonisti del loro futuro», ha affermato Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, intervenendo alla presentazione di Coop Work in Class questa mattina a Roma, al Palazzo della Cooperazione. «L’alternanza è sempre frutto di una cooperazione tra scuole e mondo del lavoro, oggi con Confcooperative questa cooperazione è al quadrato e di questo non posso che ringraziare il presidente Gardini», ha detto invece Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Miur, «chiedo a tutti voi di aumentare le possibilità per far fare esperienze vere di alternanza ai ragazzi».

In questi mesi il Miur ha lavorato per aiutare il mondo del lavoro e delle professioni ad aprirsi all’alternanza: c’è un progetto Anpal, i bandi di Unioncamere per aiutare le aziende sul tutor aziendale, il bando Pon di 140 milioni di euro rivolto alle scuole… «Con Confcooperative stiamo dimostrando che possiamo far fare esperienze vere di alternanza, con progetti in azienda, con imprese simulate in classe, con start up di alcuni progetti. Ma anche cultura di impresa, cultura finanziaria attraverso la collaborazione delle banche cooperative e orientamento per il post diploma», ha concluso Toccafondi, «continuiamo così perché la strada è lunga. È un percorso non semplice, ma è un percorso utile per i giovani: per questo va fatto e va fatto in cooperazione».

Foto A. Itaga/Unsplash


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