Economia & Impresa sociale 

Cerchi un hotel? Scegli chi non ha paura di assumere un dipendente con sindrome di Down

Il progetto europeo "On my own at work (OMO)", dedicato all'inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva si è concluso con 98 tirocini svolti e 18 assunzioni. Ieri è stata presentata in contemporanea a Roma, Saragozza e Lisbona la rete Valueable, che riunisce hotel e ristoranti che scommettono sull'inserimento lavorativo di persone con sindrome di Down. Mentre il Gruppo LVMH invita i suoi dipendenti a fare volontariato in AIPD e AGPD

di Sara De Carli

Il livello Bronze certifica l’aver messo in atto misure volte alla non discriminazione e inclusione di persone con disabilità intellettiva, di formazione del proprio personale e l’accoglienza di almeno un tirocinio. Il livello Silver richiede un ulteriore impegno dell’azienda: l’assunzione di almeno un lavoratore con disabilità intellettive. Il livello Golden invece va a chi, oltre ad aver realizzato gli impegni dei livelli precedenti, fa anche da ambasciatore del marchio. Sono questi i colori del marchio Valueable, la neonata rete degli alberghi e ristoranti che credono nell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità intellettiva. «Il marchio non è un premio, ma il riconoscimento per un impegno già avviato. Usiamo le parole impegno e riconoscimento e non premio perché riteniamo che chi si adopera per l’integrazione e per il riconoscimento del diritto al lavoro e chi adempie agli obblighi di legge non vada premiato ma sostenuto», ha detto Paola Vulterini, responsabile del progetto "On my own at work" per AIPD. In Italia sono circa 40.000 le persone con Sindrome di Down: il 60% sono adulti, ma solo il 12-13% lavora.

Valueable è il punto di arrivo del progetto europeo triennale "On my own at work (OMO)", dedicato all'inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva ed è stata presentata ieri in contemporanea a Roma, Saragozza e Lisbona. I tirocinanti che durante il progetto triennale hanno lavorato in imprese del mondo ristorazione e ospitalità sono stati 95: 18 di essi sono stati già assunti (15 in Spagna, 2 in Portogallo e uno soltanto in Italia), 39 sono state le agenzie formative coinvolte, 80 gli hotel e le aziende di ristorazione che hanno partecipato alla rete. «Ma i numeri hanno poca importanza, il nostro obiettivo è che negli anni crescano esponenzialmente i lavoratori con disabilità con l'ampliarsi della rete degli alberghi Valueable, questo è solo l’inizio», ha detto Paola Vulterini. Il catalogo degli hotel Valueable sarà presto disponibile sul web: ieri sono stati consegnati due marchi bronzo e due d'argento a quattro nuove imprese. Si tratta dell’Hotel Melià di Milano e all'AssurdRistoPub di Potenza (argento, che attesta un’assunzione in essere di una persona con sindrome di Down), mentre i due bronzi sono stati consegnati al ristorante Baccalà Divino e al bar Pacinotti, due imprese di Venezia che hanno iniziato un percorso con un tirocinante ciascuno.

Palmiro Noschese, che è intervenuto alla tavola rotonda come consigliere di Confindustria Alberghi, ha sottolineato che «vogliamo stimolare la rete degli alberghi di Confindustria perché deve passare il messaggio che avere un lavoratore con disabilità intellettiva è un valore e un'opportunità». Silvia Castronovi ha raccontato di una indagine fra i soci Altroconsumo, 375mila in tutta Italia: «abbiamo svolto una piccola indagine con i nostri soci storici su Valueable, tutti ne sono stati entusiasti. Per gli utenti un albergo solidale ha un valore aggiunto notevole. Il valore reputazionale per un'impresa è molto importante, credo che questo progetto darà un valore e un vantaggio alle imprese che aderiranno alla rete».

Di oggi è invece la notizia che il Gruppo LVMH in Italia ha deciso di avviare una partnership con AIPD e AGPD, due delle associazioni italiane più rilevanti che si occupano del supporto a persone con sindrome di Down, per sostenere i progetti di inserimento lavorativo dei giovani delle due associazioni e per promuovere il volontariato tra i dipendenti del Gruppo. Si parla dei marchi Berluti, Bulgari, Celine, DFS, Dior, Fendi, Loro Piana, Louis Vuitton, LVMH P&C, Moet Hennessy, Pucci, Rossimoda, Sephora. Gabriella Scarpa, Presidente LVMH Italia, afferma: «Siamo confidenti che questo programma fortemente voluto dalle Maison di LVMH in Italia, aiuti a sensibilizzare ancora maggiormente il mercato del lavoro ad integrare e valorizzare le diversità stimolando allo stesso tempo i propri dipendenti a mettersi al servizio del prossimo con attività di volontariato». Le Maison riunite nel Gruppo LVMH sosterranno con una donazione le iniziative delle associazioni riguardanti il tema dell’inclusione lavorativa delle persone con sindrome di Down, mentre attraverso il sito www.tuenoi.it verranno raccolte le disponibilità al volontariato dei dipendenti del Gruppo. «Sono contenta di quest’iniziativa – dice Anna Contardi, coordinatrice nazionale di AIPD – perché credo che ci siano ancora molti pregiudizi nei confronti delle persone con sindrome di Down e conoscersi, ridere insieme, guardarsi negli occhi è il miglior modo per cambiare opinione e scoprire le persone aldilà della disabilità». Per Rita Viotti, presidente di AGPD onlus «per un’associazione come la nostra che negli anni ha assistito alla progressiva erosione dei finanziamenti pubblici, il sostegno economico da parte di Maison prestigiose e nel contempo l’impegno dei propri dipendenti desiderosi di mettersi in gioco, rappresenta una strada importante per continuare a perseguire i nostri obiettivi con fiducia e determinazione».

In foto Pepe, Andrés eTamara che lavorano all'hotel The Hat di Madrid.


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