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Sanpa: legalizzazione fa rima con sdoganamento

Il commento del presidente della comunità di recupero Antonio Tinelli alla Relazione europea sulla droga. « Legalizzando ci sarebbe minore richiesta di cannabis illegale? Non crediamo. In Spagna e Gran Bretagna, due Paesi dove la cannabis è legalizzata o quanto meno tollerata, avvengono il 60% del totale dei sequestri di cannabis avvenuti in tutta Europa»

di Redazione

«Ci ritroviamo a constatare come la legalizzazione sia, tra i tanti, lo strumento più improbabile e dilettantistico per il contrasto al problema droga». È così che Antonio Tinelli, presidente di Sanpatrignano, commenta la Relazione europea sulla droga.

«La Relazione evidenzia un aumento in Europa dell’uso di sostanze e in primis proprio quello della cannabis, con una prevalenza d’uso di cinque volte superiore a quella delle altre sostanze. Un problema che coinvolge in larga parte il mondo giovanile, 17,8 milioni di cittadini dai 15 ai 34 anni, pari al 13,3% del totale di questa fascia, che sale al 16,4% nella fascia di età fra i 15 e i 24 anni. In Italia circa un terzo dei cittadini ha consumato cannabis», continua.

Proprio la cannabis desta le maggiori preoccupazioni: «Un aumento dell’uso sottolineato anche dal fatto che il maggior numero di sequestri di sostanze riguarda proprio la cannabis, che fra l’altro la fa da padrona anche fra le smart drugs, tra le quali spicca un 60% di cannabinoidi sintetici, 160 nuovi immessi dal 2008 al 2015, di cui 24 solo nell’ultimo anno. Sono queste le sostanze più richieste e non è un caso che siano sempre più gli utilizzatori di cannabis che si sottopongono a trattamento per problemi correlati, dai 45mila nel 2006 ai 69mila nel 2014, di cui più della metà ha dichiarato di fare uso quotidiano di cannabis».

«Dati che per noi descrivono in maniera puntuale la situazione che si sta venendo a creare e che vediamo ogni giorno», sottolinea Tinelli, «con uno sdoganamento sempre maggiore della sostanza a causa di un’opinione pubblica che minimizza sempre più il problema. Una situazione che ben conosciamo, dati i 21 ragazzi che abbiamo accolto negli ultimi due anni per un percorso di recupero dalla tossicodiepndenza che avevano fatto uso unicamente di cannabinoidi, senza tralasciare che quasi tutti coloro che sono entrati in comunità hanno fatto uso di cannabis, come fosse una porta d’acceso a tutte le altre sostanze. Una situazione inoltre che ha portato, come sottolineato dalla relazione, all’aumento della poliassunzione, con ragazzi che oggi passano da una sostanza all’altra con una velocità incredibile».

Insomma la legalizzazione non è una risposta. «Legalizzando ci sarebbe minore richiesta di cannabis illegale? Non crediamo. In Spagna e Gran Bretagna, due Paesi dove la cannabis è legalizzata o quanto meno tollerata, avvengono il 60% del totale dei sequestri di cannabis avvenuti in tutta Europa a sottolineare quanto sia elevata la richiesta di cannabis con un maggiore principio attivo», conclude Tinelli aggiungendo che «i dati ci convincono sempre più rispetto ad una posizione fortemente contraria alla legalizzazione, sostenendo l’importanza della prevenzione nel rispetto delle fasce più giovani e in aiuto alle loro famiglie».


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