Comitato editoriale

Questa deve essere l’ultima generazione discriminata per la propria disabilità

L'impegno di Anffas Onlus al termine della sua 59ma Assemblea Nazionale

di Redazione

Continuare ad operare “per fare in modo che questa sia l’ultima generazione di persone con disabilità ad essere discriminata a causa della propria disabilità”: è questo l’impegno con cui si è chiusa, domenica 11 giugno, la 59ma assemblea nazionale di Anffas Onlus. Svoltasi a Salerno, l’Assemblea ha visto la partecipazione di oltre 350 persone ed è stata l’occasione per confrontarsi sulla concreta attuazione dei paradigmi contenuti nella nuova linea associativa “Manifesto Anffas di Milano” approvato all’unanimità dall’ Assemblea dello scorso anno.

Per l’assemblea nazionale Anffas, la persona con disabilità “al centro”, a partire dal primo impegno assunto da Anffas con il “Manifesto di Milano”, significa che:

  • i diritti delle persone con disabilità vanno sempre (tempo), dovunque (luogo) e comunque (contesto) rispettati e garantiti
  • le persone con disabilità detengono gli stessi diritti umani, civili, sociali ed economici di qualunque altro essere umano
  • tali diritti sono incomprimibili e immodificabili e per nessun motivo sono ammesse attenuazioni o adattamenti del loro valore e significato, tantomeno in relazione alle condizioni di salute e funzionamento che richiedono maggiori sostegni.

In questa ottica è stato dato spazio innanzitutto agli Autorappresentanti della “Piattaforma Italiana degli Autorappresentanti in Movimento Io Cittadino”, piattaforma che aderisce ad Epsa (European Platform of Self-Advocates), con il neoeletto Portavoce della Piattaforma, Enrico Delle Serre, originario proprio di Salerno, che ha illustrato all’assemblea il punto di vista e le iniziative degli Autorappresentanti.

Altri interventi hanno posto l’accento sul fatto che si ha la netta sensazione che la disabilità non rappresenti più una priorità per la nostra classe politica e che le persone con disabilità vengano lasciate sempre più sole scaricandone su di esse e sulle loro famiglie, l’intero carico. È stato ribadito che la disabilità è un problema sociale e non privato e, pertanto, è lo Stato “in primis” a doversene fare carico. È stato anche ritenuto di fondamentale importanza non disperdere le forze, evitando di continuare a frazionarsi in una miriade di piccole e piccolissime associazioni, spesso tra loro in competizione, con il solo risultato di farsi la “guerra tra poveri” a tutto beneficio di chi, forte dell’antico detto “dividi ed impera” continua a negarne i diritti: “unità, lavoro di rete e formazione”, sono quindi le parole chiave da cui l’assemblea Anffas di Salerno riparte anche in vista della riforma del terzo settore su cui tante sono ancora le perplessità ed i dubbi.

Il problema della carenza costante di fondi è stato evidenziato – insieme a quello vergognoso dell’istituzionalizzazione delle persone con disabilità – anche dal presidente Fish Vincenzo Falabella, ospite dell’assemblea, che ha definito ormai impensabile che gli interventi sulle politiche sociali siano sempre più dettate dal Mef (Ministero dell’Economia e della Finanze) piuttosto che dai Ministeri e dalle aule del parlamento a ciò deputati.