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A Venezia i 30 anni della federazione italiana dello scautismo

Si chiudono il 24 e 25 giugno le celebrazioni del trentennale Fis che riunisce Agesci e Cngei una realtà che riunisce circa 200mila associati. In un documento la Carta dei valori del Guidismo e dello Scautismo Italiano si punta a fare sintesi di una visione comune alle due associazioni

di Redazione

Era il 1907 e dall’intuizione di Sir Robert Baden-Powell nasceva lo scautismo: un movimento educativo che ha come finalità quella di contribuire alla costruzione di un mondo migliore attraverso l’educazione dei giovani.
Oggi essere guida, essere scout significa far parte dei due movimenti giovanili più diffusi nel mondo: l’Associazione Mondiale delle Guide e delle Esploratrici (Wagggs) e l’Organizzazione Mondiale del Movimento scout (Wosm)

In Italia lo scautismo è presente con circa 200mila associati attraverso la Federazione Italiana dello Scautismo (Fis), che nasce nel dicembre del 1986 e riunisce l’Agesci e il Cngei.
A dicembre del 2016 sono iniziate le celebrazioni per i trent’anni della Federazione che terminano a giugno di qust’anno. Il 24 e 25 giugno a Venezia, infatti, è in programma un incontro occasione per ricordare insieme la nascita della Federazione alla presenza del Comitato europeo e della Fondazione europea WOSM, del Consiglio nazionale dell’Agesci e del Cngei.

L’Agesci nasce nel 1974 come iniziativa educativa liberamente promossa da credenti, dalla fusione di due preesistenti associazioni l’Asci (Associazione Scouts Cattolici Italiani), maschile, e l’Agi (Associazione Guide Italiane), femminile. È presente oggi su tutto il territorio nazionale, con circa 185mila associati appartenenti a quasi 2 mila gruppi. In Agesci il percorso di crescita è proposto a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, dagli 8 ai 21 anni.

Il Cngei nasce nel 1912 e conta 14mila soci gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e realizza, attraverso l’opera dei volontari, un’azione educativa laica, indipendente da ogni credo religioso e da ideologie politiche. Le sue scelte sono: laicità, coeducazione e democrazia associativa, impegno civile e scelta adulta.

Entrambe le dirigenze associative si sono ritrovate concordi nel considerare questo, come un momento storico importante; si è ritenuto che fossero maturi i tempi per fare una riflessione di prospettiva sulla Federazione stessa. Un continuo confronto, aperto e proficuo, ha permesso di scorgere un orizzonte più definito verso cui andare, tenendo conto di una verifica del ruolo svolto dalla Federazione fino ad oggi, ma anche di quali prospettive nuove poter intraprendere.

«Tanti sono gli ambiti su cui lo scautismo può contribuire alla crescita della società civile per lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato» afferma Matteo Spanò, presidente della Fis. «Il documento che intende fare sintesi di una visione comune alle due Associazioni è la Carta dei valori del Guidismo e dello Scautismo Italiano che ribadisce il primato della persona e della sua dignità; la comunità come luogo di crescita e come scuola di vita; la relazione positiva tra gli adulti e i giovani; il servizio come scelta di contribuzione al nostro paese; la cittadinanza attiva e la legalità come stile; la natura e l’ambiente come luoghi di vita, la pace fondata sulla giustizia e la nonviolenza».

In apertura foto di Archivio Agesci, giovani delle due associazioni riconoscibili dal diverso colore della divisa: azzurro per Agesci e verde per Cngei.