Economia & Impresa sociale 

Accordo BEI-Banca Etica: 50 milioni di euro alle imprese sociali

Firmato il primo accordo tra il Fondo europeo per gli investimenti della BEI e Banca Etica a favore di imprese sociali italiane e spagnole per un totale di 50 milioni di euro nei prossimi cinque anni. “L'accordo permetterà di rafforzare ulteriormente la nostra capacità di produrre significativi effetti sociali”, sostiene Ugo Biggeri, Presidente di Banca Etica.

di Redazione

“Siamo estremamente orgogliosi che il FEI abbia riconosciuto il potenziale della finanza etica. Banca Etica è in continua crescita in Italia e in Spagna e l'accordo permetterà di rafforzare ulteriormente la nostra capacità di produrre significativi effetti sociali”. Queste le parole espresse da Ugo Biggeri, Presidente di Banca Etica dopo l’accordo firmato tra il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e Banca Etica nel corso della 14a conferenza annuale della rete europea di microfinanza a Venezia. L’accordo, il primo in assoluto tra il FEI (del gruppo Banca europea per gli investimenti) e l’unica banca in Italia dedicata alla finanza etica, prevede un finanziamento pari a 50 milioni di euro nei prossimi cinque anni che andranno a favore di 330 imprenditori sociali italiani e spagnoli.

Le imprese sociali, comprese quelle che impiegano persone con disabilità, disoccupati di lungo periodo, migranti e richiedenti asilo, potranno beneficiare, nell'ambito del programma dell’Unione Europea per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI), di prestiti a un tasso di interesse ridotto, con requisiti ridotti in materia di garanzie reali. Banca Etica si concentrerà su una vasta gamma di settori dell'imprenditoria sociale, mirando alle start-up innovative a orientamento sociale, alle imprese agricole sociali e alle società che operano sfruttando l'efficienza energetica e la tecnologia delle fonti energetiche rinnovabili.

Siamo estremamente orgogliosi che il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) abbia riconosciuto il potenziale della finanza etica.

Ugo Biggeri, Presidente di Banca Etica

Una garanzia per la finanza etica

Istituita nel giugno 2015, la garanzia EaSI è stata, è finanziata dalla Commissione europea ed è gestita dal Fondo europeo per gli investimenti. Le imprese sociali che desiderano chiedere un prestito nell'ambito del programma EaSI possono contattare le filiali di Banca Etica in Italia.

Il FEI non fornirà sostegno finanziario diretto alle imprese, ma attuerà lo strumento mediante intermediari finanziari locali, come istituti microfinanziari, di finanza sociale e di garanzia e banche attive in tutta l'UE28 e in altri paesi che partecipano al programma EaSI. Gli intermediari tratteranno direttamente con le parti interessate per fornire sostegno nel quadro della garanzia EaSI.

“Questa nuova garanzia EaSI consente a Banca Etica di fornire soluzioni di finanziamento alle imprese sociali, che spesso hanno difficoltà ad accedere a finanziamenti provenienti da finanziatori tradizionali”, ha dichiarato Ambroise Fayolle, Vicepresidente della BEI. “Sono lieto di annunciare l'accordo qui, in occasione della riunione annuale della rete europea di microfinanza, e vorrei incoraggiare gli altri membri a seguirne l'esempio. Banca Etica vanta una storia positiva nel sostenere gli imprenditori sociali e sono convinto che questo nuovo accordo contribuirà a rafforzare la loro offerta in questo settore.”

La nuova garanzia EaSI consente a Banca Etica di fornire soluzioni di finanziamento alle imprese sociali, che spesso hanno difficoltà ad accedere a finanziamenti provenienti da finanziatori tradizionali.

Ambroise Fayolle, Vicepresidente della BEI

Per Marianne Thyssen, Commissaria europea per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, "grazie a questi nuovi finanziamenti, sopportati dall'UE, Banca Etica sarà in grado di erogare prestiti a condizioni agevolate a oltre 330 imprese sociali in Italia e di estendere la propria attività di prestito alle imprese sociali in Spagna. Fornendo loro un maggiore e più facile accesso ai finanziamenti, contribuiamo allo sviluppo delle imprese sociali in settori chiave per l'inclusione sociale, quali il settore agricolo sociale e le imprese che partecipano all'integrazione di migranti e rifugiati. Il nostro impegno nella lotta all'esclusione sociale e per migliorare le condizioni di lavoro in Europa è assoluto, in particolare per quanto riguarda le persone più vulnerabili nel mercato del lavoro.”

Grazie a questo accordo, contribuiamo allo sviluppo delle imprese sociali in settori chiave per l'inclusione sociale, quali il settore agricolo sociale e le imprese che partecipano all'integrazione di migranti e rifugiati.

Marianne Thyssen, Commissaria europea per l’Occupazione e gli affari sociali

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