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Il Nabucco partecipato dai cittadini abbatte i muri

Sarà il capolavoro di Verdi ad aprire la decima edizione del festival Como Città della musica, giovedì 29 giugno, per il quinto anno di 200.Com Un progetto per la città che porta professionisti e non come anche il pubblico a far parte dell'opera messa in scena con la regia molto contemporanea di Jacopo Spirei

di Antonietta Nembri

È una messa in scena del Nabucco originale quella cui è affidata l’inaugurazione della decima edizione del festival Como Città della musica. Con la regia di Jacopo Spirei (sotto nella foto) l’opera di Giuseppe Verdi diventa un’opera politica partecipata dai cittadini. Dimentichiamoci i costumi d’epoca per questa messa in scena che si inserisce nella quinta edizione di 200.com Un progetto per la città. La direzione dell’opera è affidata a Jacopo Rivani, mentre il regista Spirei propone una regia contemporanea che potrà contare su un pubblico Vip che qui sta per Very Interactive Public.

In scena giovedì 29 giugno, sabato 1 e martedì 4 luglio il Nabucco comasco vedrà rappresentati due mondi in netto contrasto: un estremamente ricco con gli ebrei che rappresentano la nostra società contemporanea e un mondo sconfitto e perdente, quello di Nabucco alla ricerca di una rivoluzione che porti giustizia. Nel progetto spiega Spirei «Nabucco è quasi un liberatore, salvo poi diventare un regime ancora più feroce e ingiusto del precedente».

I laboratori corali hanno preso avvio nell’autunno 2016 e culmineranno nelle rappresentazioni dell’opera, ambientata in un contesto urbano contemporaneo, per sviscerare il conflitto quanto mai attuale tra oppressori e oppressi, tra libertà e prigionia, tra profughi e non. Oltre 300 le persone, tra amatori e professionisti, partecipanti al progetto e alla produzione inaugurale del festival.

Ma cosa si devono aspettare gli spettatori? All’esterno dell’Arena Teatro Sociale il pubblico sarà accolto da una manifestazione contro gli abusi della finanza, delle banche, contro il profitto sullo stile dei movimenti Occupy, mentre all’ingresso dei bodyguards perquisiranno sommariamente i presenti.

«All’interno abbiamo voluto creare un mondo in cui società borghese e decadente si riunisce, lasciando all’esterno chi soffre e protesta» continua il regista. «In questo contesto il coro entrerà come pubblico e tutta l’arena avrà come punto focale il centro, dove selezionati vip possono sedere, una zona chiaramente marcata da cordoni e sedie rosse, che guarda verso un palco dove uno schermo mostra immagini di sponsor, advertising, aspetti di frivolezza che rappresentano una società in piena decadenza di valori».

A dare la notizia dell’invasione di Nabucco una breaking news sullo schermo. E l’irrompere di Nabucco avverrà alla guida dei manifestanti ormai armati a bordo di un pick up seguito da un’auto e qualche moto. Ancora Spirei: «Durante l’intervallo costruiremo un muro di recinzione che dividerà il pubblico in due, da una parte un campo profughi dove gli ebrei sono ammassati tra tende, sacchi a pelo e alloggi di fortuna, anche il pubblico avrà un segno distintivo di appartenenza. Dall’altra parte c’è Abigaille, ormai leader e dittatore del suo popolo che tiene sotto controllo armato il popolo ebreo: al pubblico sarà fatta indossare un segno distintivo con i colori dei babilonesi».

Non mancherà il coro dei profughi che sarà contro questa rete vissuto da una parte del pubblico e allo stesso tempo osservato dall’altra fino all’epilogo finale con l’abbattimento del muro.
Pochi mesi fa, parlando dell'opera che sta allestendo il regista ricordava come il Nabucco di Giuseppe Verdi fosse «una storia di popoli oppressi, di due popoli in lotta, una vicenda molto umana e purtroppo attuale» Da qui la scelta di «fare un salto nella contemporaneità, per far affiorare i sentimenti più veri in cui ogni persona si possa immedesimare. Dobbiamo farci delle domande ma dobbiamo lasciare al pubblico il compito di trovare le risposte».

Le immagini della prova generale sono di Alessia Santambrogio


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