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Assifero: bene la fine al tetto dei 70mila euro per le donazioni

L'associazione delle fondazioni e degli enti della filantropia istituzionale esprime la propria soddisfazione per l'approvazione della Riforma, definendolo un momento storico per l'Italia, in particolare si sottolinea il passo fondamentale con l'eliminazione dei limiti per la deducibilità delle erogazioni filantropiche

di Redazione

«Uno storico traguardo raggiunto dalla Filantropia Istituzionale» così il presidente di Assifero (l’Associazione nazionale delle Fondazioni ed Enti della Filantropia Istituzionale) Felice Scalvini definisce l’approvazione della finale della Riforma del Terzo settore da parte del Consiglio dei Ministri.

«Siamo particolarmente soddisfatti» chiosa Scalvini (nella foto a lato) che commenta. «Il riconoscimento civilistico del ruolo strategico delle fondazioni ed enti filantropici nell’ambito educativo, sociale, culturale, artistico, della ricerca scientifica segna una tappa fondamentale per il bene comune del nostro Paese e non potrà che portare ad un loro ulteriore potenziamento. Le Fondazioni (delle quali il 40% a livello mondiale costituito dopo il 2000) sono oggi tra gli attori più capaci di innovazione e cambiamento sociale, più efficaci nel rimettere il futuro al centro dell’azione politica e sociale. Il ruolo chiave che possono svolgere per il bene comune è soprattutto qualitativo, non solo di sussidiarietà a un welfare pubblico spesso in sofferenza. Le Fondazioni sono caratterizzate da indipendenza e agilità e, a differenza delle istituzioni pubbliche, possono investire in modo libero e originale nel lungo periodo, assumersi rischi, testare approcci innovativi».

La soddisfazione riguarda in particolare la sezione sulla filantropia all’interno della Legge 106/2016 che prevede il riconoscimento civilistico del ruolo che le fondazioni ed enti filantropici già svolgono come quarto pilastro del Terzo settore in grado di fare sistema e catalizzare risorse, non solo finanziarie, per il bene comune, elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale.

Oggi in Italia le comunità, le famiglie e le imprese che creano Fondazioni ed Enti filantropici contribuiscono al bene comune per un importo complessivo annuale di circa 300 milioni di euro. Un sostegno concreto per una parte della popolazione in difficoltà economica, oltre 4 milioni di persone che vivono in regime di povertà assoluta (Fonte, Istat: “Rapporto Annuale sulla Povertà in Italia”, 2016) – le fasce cosiddette working poor, contribuiscono allo sviluppo di programmi ambientali, sociali, culturali, artistici, di ricerca scientifica, promuovono start up e imprese sociali, svolgendo un ruolo unico ed imprescindibile per la società civile e per il nostro Paese.

Un passo fondamentale è stata anche l’eliminazione del limite di 70mila euro e del 10% dell’utile lordo per la deducibilità delle erogazioni filantropiche, che – si legge in una nota di Assifero – auspichiamo porterà le imprese a un incremento delle erogazioni filantropiche. Ci sono quindi grandi margini di sviluppo, grazie alla Riforma, per potenziare l’effetto volàno delle fondazioni sul benessere della società, in un’epoca di inedita concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi privati, di finanziarizzazione dell’economia e di crollo delle prestazioni pubbliche.

Assifero, nata nel 2003, lavora da sempre per promuovere una filantropia istituzionale italiana più visibile, informata, connessa ed efficace, riconosciuta a tutti i livelli come partner strategico per uno sviluppo umano e sostenibile. Forte di un patrimonio aggregato di oltre 900 milioni di euro, rappresenta oggi le principali Fondazioni private (di famiglia, corporate e di comunità) e altri Enti filantropici.

Scalvini da parte sua ricorda come Assifero abbia come obiettivo quello di «condividere informazioni, buone pratiche, approcci innovativi, di fare insieme massa critica, scalare modelli, rafforzare l’impatto sociale e promuovere, anche a livello nazionale ed europeo, un polo filantropico italiano incisivo ed efficace. Per raggiungere questi obiettivi, i singoli enti filantropici hanno oggi un bisogno vitale di organizzazioni infrastrutturali come Assifero» e conclude: «Senza porti, strade, aeroporti non è possibile fare rete e non si può attuare un fondamentale processo di crescita per il sistema Italia che con questa Riforma può davvero concretizzarsi».

In apertura foto di Levi Xu/Unsplash


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