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Politica & Istituzioni

Vaccini e reddito di inclusione, ok delle Regioni

La Conferenza Unificata di venerdì 6 luglio ha espresso parere favorevole al testo del Decreto sull'introduzione del reddito di inclusione e del Decreto sulla prevenzione vaccinale. Quest'ultimo sarà in aula già domani, per il Rei si attende a giorni l'arrivo in Commissione. Nel decreto sul Rei attesi anche i 212 milioni che ripristinano il Fondo Politiche Sociali

di Sara De Carli

Le Regioni, nella Conferenza Unificata di venerdì 6 luglio, hanno espresso parere favorevole al testo del Decreto sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 9 giugno.

Nel corso della riunione è stato consegnato al Governo un documento, approvato dalla Conferenza delle Regioni con alcune raccomandazioni ed alcuni emendamenti al testo proposto (qui il documento integrale). Fra le raccomandazioni, le Regioni precisano che il REI viene definito come misura a carattere universale, mentre oggi è una misura concessa solo ad alcuni target di popolazione: «una misura definita essenziale ed universale deve necessariamente tradursi in un diritto esigibile per tutta la popolazione individuata come in condizioni di fragilità economica e sociale, e non nei limiti delle risorse disponibili, per cui è necessario prevedere la contemporanea definizione di risorse economiche adeguate e sufficienti per attuarla e garantirla», scrivono le Regioni. Il tema delle risorse «adeguate e sufficienti» riguarda sia la misura passiva del trasferimento monetario ai beneficiari sia la quota di risorse destinata ai servizi, «perché la domanda di servizi alla persona sta già crescendo in modo significativo grazie alla emersione di domanda sociale da parte di cittadini che non erano già noti ai servizi sociali professionali dei Comuni. Le Regioni poi chiedono di far riferimento a quanto è previsto dal d.lgs. 150/2015 per gli aspetti riguardanti le materie di lavoro, evitando l’introduzione di ulteriori regole in merito alla gestione dei servizi e delle politiche attive per il lavoro. Il testo del decreto attuativo del REI dovrebbe quindi finalmente giungere in Parlamento, che deve dare parere.

Il decreto dovrebbe prevedere che una quota del Fondo Povertà – pari a 262 milioni di euro per il 2018 e 277 annui a decorrere dal 2019 – sia destinata al rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali (art 7 comma 3). Per l'anno 2017 invece al fine di permettere una adeguata implementazione del ReI e di garantirne la tempestiva operatività, vengono attribuite alle regioni, a valere sul Fondo Povertà, risorse pari a 212 milioni di euro (art 7 comma 9), secondo i criteri di riparto e con le medesime modalità adottate per il Fondo nazionale per le politiche sociali. Con questo Decreto – aveva detto nei giorni scorsi il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini – «vengono di fatto riequilibrate e portate al livello previsto dalla legge di bilancio 2017 le risorse per i servizi sociali territoriali. Torna quindi maggiore certezza nella programmazione in un settore del welfare che fornisce diversi servizi fondamentali per i cittadini».

Nella stessa seduta del 6 luglio la Conferenza delle Regioni ha espresso un parere favorevole ad eccezione delle Regioni Veneto e Valle d’Aosta, sul ddl che converte in legge il decreto sui vaccini (decreto legge 73/2017). L’Aula del Senato esaminerà il ddl domani pomeriggio. Qui le richieste di osservazioni e le proposte emendative delle Regioni.


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