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Economia & Impresa sociale 

La Lombardia punta sulle start up a vocazione sociale

Previsto uno stanziamento complessivo di un milione di euro promosso insieme a Unioncamere e finalizzato alla realizzazione di progetti che presentino innovazione di servizi, processi e metodi nuovi ideati per risolvere in modo efficace un problema della comunità di riferimento

di Redazione

La Lombardia (in foto il palazzo delle Regione) punta sulle start up innovative a vocazione sociale (qui la guida del Mise). Unioncamere Lombardia (l’organo di rappresentanza delle camere di commercio della regione) l’11 luglio ha infatti pubblicato un bando ad hoc per questo tipo di impresa nate con il decreto legge n. 179/2012, convertito con legge n. 221/2012.

Lo stanziamento previsto è di un milione di euro. L’iniziativa intende sostenere la realizzazione di progetti che presentino innovazione di servizi, processi e metodi nuovi ideati per risolvere in modo efficace un problema della comunità di riferimento, con l’obiettivo di interessare la popolazione locale verso una problematica comune, mobilitare risorse, attirare investimenti e stimolare soluzioni “scalabili”. L’iniziativa verrà realizzata in collaborazione con il Sistema Camerale Lombardo.

I beneficiari sono startup innovative a vocazione sociale già costituite e aspiranti imprenditori, ossia persone fisiche che provvedano, nel termine perentorio di 90 giorni a partire dalla data del provvedimento di concessione, pena la decadenza dal contributo, ad iscrivere ed attivare nella sezione speciale del registro imprese di una delle camere di commercio di Regione Lombardia una startup innovativa a vocazione sociale ai sensi del DL 179/2012 che operano nei settori di attività previsti dall’art. 2 c. 1, del D.Lgs 155/2006. Nel rispetto, cumulativo o alternativo, delle singole categorie di aiuto in esenzione di cui agli artt. 25 e 29 del Regolamento 651/2014 è previsto un contributo massimo di € 100.000 per impresa. L’investimento dovrà essere almeno pari o superiore ad € 50.000.

Il contributo verrà erogato sulla base di uno stato avanzamento lavori. Ad ogni stato di avanzamento verrà riconosciuto il 30% del contributo approvato. L’ultimo 10% sarà erogato all’impresa solo alla fine, verificato il raggiungimento di tutti gli obiettivi dichiarati inizialmente e sulla base di una valutazione condotta anche sulla comunità di riferimento per verificare l’efficacia delle azioni condotte. La parte variabile sarà quantificata sulla base di un’apposita formula


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