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ItaliaCamp lancia l’open agenda sull’innovazione sociale

Al via il laboratorio collaborativo permanente su sei temi prioritari dall’artigianato 4.0, all’economia circolare, fino alle nuove forme di cittadinanza

di Redazione

Aggregare all’interno di un laboratorio permanente istituzioni, imprese, associazioni, università, centri di ricerca, cittadini per definire l’open agenda sull’innovazione sociale, vale a dire un programma di attività che, partendo dai bisogni espressi dal territorio, sia in grado di elaborare soluzioni collaborative che li soddisfino, creando valore sociale, economico, occupazionale per il territorio. Questo l’obiettivo dell’Associazione ItaliaCamp che, nel corso della sua Assemblea Nazionale tenutasi a Cagliari dal 23 al 25 giugno, ha aggregato circa 150 stakeholder nazionali e locali, individuando sei priorità di azione in altrettanti ambiti ritenuti di interesse strategico: l’artigianato 4.0, l’economia circolare, le convivenze culturali, la salute e il benessere, l’educazione, le connessioni territoriali.

“Il tema scelto per l’Assemblea Nazionale dal titolo “Arcipelaghi Sociali. Conoscenze e reti in movimento” – ha detto Francesca Guida, Segretario Generale dell’Associazione ItaliaCamp – ha sintetizzato la nostra riflessione di mettere a sistema una serie di relazioni che possano sviluppare nel tempo interconnessioni in grado di creare nuovo valore. A Cagliari – prosegue Francesca Guida – abbiamo avviato la prima sperimentazione di un laboratorio collaborativo, una agenda delle priorità condivisa con i nostri partner che non è la somma delle singole priorità di ciascuno, ma una visione di comunità sulla quale lavorare insieme, che metta al centro opportunità e connessioni che possono spingerci verso un nuovo orizzonte condiviso verso cui tendere”.

Il laboratorio collaborativo è stato avviato dall'Associazione ItaliaCamp su sei ambiti tematici che vedono l’attivazione di altrettanti tavoli permanenti di confronto, cosi declinati:

  • ARTIGIANATO 4.0. PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO: le nuove modalità di produzione, interrelazione e connessione tra servizi e prodotti all’interno dei mercati hanno cambiato il nostro modello economico: dal taylorismo seriale all’economia personalizzata 4.0. Makers, innovatori, abilitatori di tecnologie, e nuovi produttori sono al centro di un nuovo modello che chiama in causa persone ma soprattutto luoghi che diventano veri e propri acceleratori di innovazione. Il saper fare si intreccia con la costruzione di luoghi fisici e ideali – Spazi urbani, Digital Innovation Hub, Competence Center – nei quali far confluire una molteplicità di attori in grado di agire sul cambiamento di imprese, territori e persone.
  • ECONOMIA CIRCOLARE. RIDUCI > RIUTILIZZA > RICICLA: all’economia lineare basata sul paradigma “estrai > produci > usa > getta”, si contrappone l’economia circolare delle 3R “riduci > ri-utilizza > ricicla”. In questi ultimi anni il tema è diventato rilevante e il dibattito si è concentrato su diversi aspetti legati alla creazione di valore dallo scarto attraverso l’educazione al “ri-utilizzo” delle differenti funzioni e applicazioni dei rifiuti (biologici e tecnici), con l’obiettivo di creare sistema alimentare sostenibile. Appare ormai necessario promuovere e facilitare iniziative di sharing food per una maggiore condivisione delle risorse inutilizzate come alternativa allo spreco secondo un approccio innovativo.
  • CONVIVENZE CULTURALI. NUOVE FORME DI CITTADINANZA: la prospettiva inclusiva è per definizione il superamento di un approccio basato sull’integrazione, concetto che ha caratterizzato le politiche legate alla diversità adottate nel corso degli ultimi anni. Ogni tipologia di esclusione delle giovani generazioni (lavorativa, economico/sociale, etnica, culturale, di genere) richiede, in questa prospettiva, soluzioni socialmente innovative che non siano orientate al singolo caso ma tengano insieme le diverse dimensioni urbane/rurali attraverso modelli di progettazione diffusa. Un ampio coinvolgimento dei diversi attori sociali
  • nella fase di programmazione e implementazione di processi e progetti inclusivi territorialmente localizzati attraverso sinergie e collaborazioni strutturate con le istituzioni di riferimento può permettere di sviluppare nuove convivenze culturali che tengano conto dei bisogni e dello spazio di opportunità.
  • SALUTE E BENESSERE. MORE THAN PINK: promuovere l’emersione, lo sviluppo e la valorizzazione di progettualità e pratiche innovative nell’ambito della salute della donna. Questo l’obiettivo del tavolo di lavoro, realizzato in collaborazione con Susan G. Komen Italia e il Polo di Scienze della Salute della Donna e del Bambino della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma che hanno promosso – attraverso la collaborazione dell’Associazione ItaliaCamp – il premio More Than Pink. Il Premio, articolato nelle sezioni welfare aziendale, educazione e tecnologie o servizi innovativi e al quale è possibile concorrere fino al 30 settembre, sarà attribuito in occasione del G7 Salute che si terrà il 5 e il 6 novembre a Milano.
  • EDUCAZIONE. CONOSCENZE A SISTEMA: saper interpretare il cambiamento con approccio multidisciplinare e progettuale è prerogativa di una porzione ancora troppo ristretta di nuove generazioni. Le trasformazioni sociali, culturali, ambientali ed economiche portano ad un cambiamento nell'architettura, nella struttura delle organizzazioni, delle istituzioni formative, nel mondo del lavoro. La nostra capacità di innovare dipende da un insieme di fattori che chiamano in causa sistemi alternativi di creazione di valore, di design thinking, di contaminazione, di innovazione, di messa a sistema delle conoscenze, di strumenti di educazione per la vita, di approcci openness per favorire un apprendimento consapevole all'uso delle nuove tecnologie, la diffusione di progetti alternanza scuola lavoro. La necessità di integrare le attività educative con realtà e percorsi sempre più tesi ad una formazione ed un orientamento che rafforzi le potenzialità dei giovani.
  • OPEN CONNECTIONS. CONNETTERE I TERRITORI: La valorizzazione territoriale passa da un’idea di mettere in connessione territori, idee e persone che vanno oltre i confini territoriali. Promuovere l’emersione di un’intelligenza connettiva che possa rafforzare il valore delle comunità e di mettere a sistema le risorse, di rimodellarsi rispetto alla complessità degli eventi per creare forme di valorizzazione integrate in nuova armonizzazione del rapporto con le strategie innovative.

    I tavoli di lavoro, che sono stati costituiti per la prima volta a Cagliari nell’ambito dell’Assemblea Nazionale e che avranno carattere permanente, vedono la partecipazione attiva di numerosi partner dell’Associazione ItaliaCamp, tra i quali Agenzia Nazionale per i Giovani, Susan G. Komen Italia, Refugees Welcome Italia Onlus, Equo Garantito, Confcommercio Alessandria, Junior Achievement Italia, Agenzia del Demanio, Rete Iter, Fonfazione Mondo Digitale. “Le relazioni con i nostri partner – spiega Antonio De Napoli, Presidente dell’Associazione ItaliaCamp – sono fondamentali per poter rafforzare una piattaforma di buona pratiche nella quale facilitare i processi di innovazione sociale, incentivare la co-creazione di progetti sperimentali, aggregare idee, persone ed esperienze”.
    L’Assemblea ItaliaCamp ha visto anche la partecipazione di Derrick de Kerckhove, sociologo di fama internazionale e docente al Politecnico di Milano, che ha tenuto un inspirational talk sulla “felicità urbana”, un modello di città partecipata che esprime il concetto di intelligenza connettiva di cui egli è teorizzatore. “Questa forma di intelligenza – sostiene de Kerckhove – può rappresentare un metodo di analisi, di riflessione e di proposizione il cui scopo è quello di moltiplicare le menti per creare soluzioni o individuare nuove forme di collaborazione legate ad un territorio, ad un contesto o ad una specifica esigenza”. Dunque, moltiplicando le relazioni tra intelligenze, si può incidere positivamente sul benessere delle nostre città.

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