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Summer School MEMIS, un’esperienza di innovazione sociale e resilienza

Per quattro giorni i partecipanti all’evento organizzato da Human Foundation in collaborazione con l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata hanno sfruttato corsi di formazione intensiva incontrando molte realtà del territorio

di Redazione

“Colorate, intense, sfidanti, professionalizzanti, pragmatiche”: così i partecipanti alla Summer School MEMIS “Innovazione sociale nell’epoca della resilienza” hanno parlato delle quattro giornate di formazione intensiva organizzate da Human Foundation in collaborazione con l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata e ​che, dal 19 al 22 luglio, li hanno visti impegnati nella sperimentazione di modelli di business ad impatto sociale ​per il territorio.

Il gruppo di ragazzi ha così potuto vivere un’esperienza di co-living e co-working nella splendida cornice della Bottega del Terzo Settore, ex cinema restituito alla comunità grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Lo spazio, ricco di fascino e di fermento creativo, è stato lo sfondo perfetto per approfondire il tema dell’innovazione sociale quale motore di resilienza, consentendo di immergersi nella realtà del territorio ascolano, profondamente toccato dagli eventi sismici dello scorso anno, che ancora oggi fanno sentire i loro effetti sul tessuto socio economico delle comunità coinvolte.

L'incontro con questa realtà ha destato molto interesse tra i ragazzi: "Mi ha colpito il fatto che esista ad Ascoli una realtà come la Bottega del Terzo Settore che riesce a connettere tutti gli stakeholder presenti sul territorio. Credo che il suo modello dovrebbe essere preso ad esempio anche per altri territori, perché sono convinto che in una fase di crisi economica e del welfare pubblico, la connessione dei soggetti del Terzo Settore possa portare alla nascita di un welfare comunitario".

Del resto, le organizzazioni del territorio sono le protagoniste di un percorso di ricostruzione che non può prescindere da meccanismi che favoriscano il rafforzamento, o anche la riaffermazione ​di un capitale sociale che rischia di andare perduto. Su questo tema si è incentrata la riflessione di Federico Mento, Direttore di Human Foundation: "Il capitale sociale è l'elemento che dopo un disastro rafforza la resilienza della comunità".

Molto apprezzati anche gli approfondimenti di Nicola Cabria, Social Business Manager di Human Foundation, che ha messo in gioco le competenze dei corsisti cimentandoli nella costruzione di modelli di business sostenibile ed innovativo, a cominciare dalle metodologie utilizzate: la Teoria del Cambiamento e il Social Business Model Canvas. “Iniziare a sviluppare un progetto pratico nelle sue parti è stato interessante e sinceramente potrà essere un allenamento utile per il futuro", hanno infatti commentato, "Ci costringe a pensare creativamente e a fare uno sforzo di riflessione collettiva che già in sé è uno strumento validissimo”.

Anche il Fundraising Model Canvas proposto da Elena Zanella, esperta del settore, ha riscosso interesse: "E’ stato interessante capire come il Fundraising Model Canvas sia uno strumento altamente flessibile e adattabile alle esigenze delle organizzazioni, tanto da diventare un modello utile alla previsione di una sostenibilità del piano di fundraising. Aiuta a focalizzare il vero scopo dell'attività e quindi ad andare oltre la raccolta fondi".

Ogni giornata ha visto alternarsi momenti di workshop a momenti di scambio con alcuni testimoni di rilievo: oltre a Micaela Gasparrini, presidente uscente della Bottega del Terzo Settore, che ha raccontato il progetto di contaminazione tra terzo settore e comunità, nato per costruire un modello di welfare in grado di rispondere ai bisogni sociali del territorio ascolano, la Cooperativa AMA Aquilone ha aperto le sue porte agli studenti. Nella sede di Castel di Lama, la full immersion nei progetti per rispondere ai problemi di dipendenza ed emarginazione: “La visita alla cooperativa AMA Aquilone per conoscere la loro esperienza ha riempito la giornata di una forza e energia unica. Il constatare come possa essere realizzabile un modello di business alternativo, basato sul capitale umano, è stato emozionante e formativo”.

Altrettanto coinvolgente la testimonianza di Vincenzo Linarello, Presidente del Gruppo Cooperativo GOEL, che ha allargato l’orizzonte della riflessione su resilienza e capitale sociale, raccontando l’esperienza di costruzione di un’alternativa alla 'ndrangheta nella Locride: tra i ragazzi c'è chi ha dichiarato "L’incontro con Vincenzo Linarello ha suscitato in me forti stimoli e motivazioni sulle capacità e possibilità di fare innovazione sociale in contesti difficili".

Questa varietà di sollecitazioni e spunti di riflessione ​è stata applicata dai corsisti a casi studio concreti, disegnati sulle esigenze degli stakeholder identificati all’interno del territorio di Ascoli Piceno. Una sfida accolta di ottimo grado, che ha reso la Summer School un momento di forte scambio e di crescita, un esercizio di mediazione tra posizioni e bagagli culturali e professionali diversi, da cui sono scaturite idee progettuali innovative che verranno messe a disposizione della Bottega del Terzo Settore.

La Summer School MEMIS ha così consentito di apprendere nozioni importanti per il futuro professionale degli studenti, che hanno in più avuto l'opportunità di vivere un'esperienza di lavoro concreta, arricchita dal confronto umano diretto con chi ha già accolto la sfida dell'innovazione sociale.


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