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Ragazza morta di ecstasy, i dati confermano: sempre più studentesse consumatrici

Scorrendo i dati dell'ultima Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, uscita a luglio, si scopre che il 33% degli studenti italiani ha provato almeno una sostanza illegale, mentre il danno associato al consumo di sostanze tra i minorenni è in aumento, soprattutto tra le ragazze

di Gabriella Meroni

Il 33% della popolazione fra i 15 e i 64 anni nel corso della propria vita ha provato almeno una sostanza psicoattiva illegale, un dato che aumenta fino al 44% se si osserva la popolazione giovanile fra i 15 e i 34 anni. È uno dei dati che emergono dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, diffuso a luglio. Il 33% degli studenti italiani (circa 800.000) ha provato almeno una sostanza illegale, la più utilizzata è la Cannabis (32%) seguita dalla Spice (cannabis sintetica – 11%). Il 3,5% ha utilizzato almeno una New Psychoactive Substance (NPS), Il 2% ha assunto una sostanza senza sapere di cosa si trattasse e il 34% di questi ha ripetuto l’esperienza 10 o più volte. Il 14% degli studenti consumatori di sostanze illecite durante l’anno è policonsumatore. Il 23% degli studenti utilizzatori di cannabis ha un consumo definibile come problematico. Negli ultimi anni si osserva una sostanziale stabilizzazione delle percentuali di consumatori di cannabis e cocaina, mentre per stimolanti e allucinogeni si registra una tendenza alla diminuzione.

Ma la notizia eclatante, che si collega anche al recente caso della sedicenne morta dopo aver ingerito una pastiglia di ecstasy, è questa: sempre più ragazze fanno uso di droghe. Gli indicatori Frequency of Use Score (FUS) e Poly-Drug Score (PDS), infatti, utili per la stima del danno associato al consumo delle sostanze psicoattive, hanno mostrato un andamento decrescente tra gli studenti di genere maschile negli ultimi anni. Tra le studentesse, invece, nell’ultimo anno sono aumentati gli indici, nonostante una stabilità della diffusione del consumo di sostanze psicotrope. Il danno associato al consumo di sostanze tra gli studenti minorenni è in aumento. Un focus su alcuni aspetti e comportamenti dei minori riconducibili all’uso ad alto rischio di sostanze ha evidenziato che c’è un ritardo di diversi anni tra l’inizio di uso di sostanze tra i minori e la prima richiesta di terapia. I procedimenti giudiziari aperti ogni anno per art. 73 DPR 309/90 a carico di minori e le percentuali di consumatori frequente nei minori hanno avuto andamenti crescenti negli ultimi anni.

I minori in carico ai Servizi Sociali della Giustizia Minorile per reati droga correlati sono stati il 18,1% dei 21.848 soggetti in carico; 63 hanno usufruito delle misure alternative. Rispetto ai 1.141 ingressi in Istituti Penali, quelli per reati droga correlati sono il 13,7%; i minori collocati in Comunità sono stati 87. L’andamento del numero di soggetti segnalati al Prefetto per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti mostra un leggero incremento rispetto agli anni precedenti, in parte ascrivibile al trend crescente del numero di segnalati minorenni. L’80,4% delle segnalazioni è per possesso di cannabinoidi, seguite da quelle per cocaina (12,7%), oppioidi (5,7%) e altre sostanze illegali (1,3%). Il 71,3% dei segnalati ha meno di 30 anni.


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