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Sostenibilità sociale e ambientale

Legge Parchi, anche la Ragioneria di Stato la boccia

Le 13 associazioni tra cui Enpa, Italia Nostra, Lav, Lipu, Marevivo e Wwf non sono sorprese: molte delle contestazioni coincidono con quelle che fanno da mesi. L’appello: fermate questa legge contraddittoria e ragioniamo su un riforma che migliori seriamente il sistema

di Antonietta Nembri

La bocciatura della riforma della Legge quadro sulle aree protette da parte della Ragioneria Generale di Stato non sorprende le 13 associazioni (Accademia Kronos, Cts, Enpa, Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra, Lav, Lipu, Marevivo, Mountain Wilderness, Pro Natura, Rangers D’Italia, Sigea, WWF) che all’inizio della scorsa settimana avevano inviato a tutti i senatori una serie di osservazioni accompagnate dai relativi emendamenti per correggere un provvedimento che introduce principi pericolosi nella governance delle aree protette e nello spostamento del ruolo di queste più proiettato a divenire enti di promozione economico sociale (funzione che notoriamente appartiene già ad altre istituzioni) che non a consolidare la funzione di tutela a cui, poi, può essere connessa la funzione di valorizzazione del territorio e delle ricchezze naturalistiche che giustificano l’inserimento tra le aree protette. Qui l'articolo sulla recente audizione di Enpa e Lipu

“Quello approdato in terza lettura al Senato è un provvedimento scritto in modo contraddittorio che se da un lato interviene solo parzialmente sulle criticità delle aree protette italiane, dall’altro sposta equilibri istituzionali delicatissimi, facendo arretrare le competenze dello Stato rispetto a quelle degli Enti Locali e agli interessi che li governano” osservano le organizzazioni ambientaliste in una nota congiunta. “Le osservazioni della Ragioneria Generale aggravano il quadro critico più volte delineato dalle associazioni ambientaliste e da moltissimi esperti e accademici. Dalla relazione inviata dalla Ragioneria di Stato al Governo emergono importanti falle anche dal punto di vista economico finanziario: da qui la richiesta della Ragioneria di porre una serie di correttivi, indicati per altro nella relazione, che certo scompiglia i piani di chi chiedeva un’approvazione del testo senza modifiche”.

Le 13 associazioni evidenziano inoltre come alcune delle contestazioni che la Ragioneria Generale dello Stato ha rivolto al provvedimento, per esempio quella sulle royalties, coincidano con quelle che le associazioni, inascoltate, hanno rivolto a una legge che va profondamente cambiata. “È venuto il momento di fermare questa legge e di ragionare su una riforma che migliori seriamente il sistema” è l’appello conclusivo.

Photo by Steve Halama on Unsplash in apertura


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