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Sgombero di Roma: ecco perché è solo il primo di una lunga serie

Le norme del decreto sicurezza, firmato dal ministro Minniti, rafforzano i poteri di sindaci e prefetti e prevedono specifiche norme contro «l’occupazione arbitraria di immobili». Per prevenire problemi di sicurezza, agli sgomberi il decreto assicura il concorso della forza pubblica

di Gabriella Meroni

Lo sgombero dei rifugiati dal palazzo romano che li ospitava abusivamente non sarà l’ultimo. Sembra una minaccia, invece è semplicemente una facile previsione, avanzata anche da altri organi di stampa, derivata dalla lettura del decreto sicurezza firmato dal ministro degli Interni Minniti pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso febbraio ed entrato in vigore ad aprile, nel quale sono state previste nuove norme e il rafforzamento dei poteri di prefetti e dei sindaci a contrasto dell’illegalità. Il decreto concede ai sindaci poteri autonomi, e fissa nuove modalità di prevenzione e di contrasto all’insorgere di fenomeni di illegalità quali, ad esempio, l’illecita occupazione di aree pubbliche. Il provvedimento, in particolare, prevede misure per prevenire l’occupazione arbitrarie di immobili: è compito del prefetto – si legge – impartire prescrizioni per prevenire il pericolo di turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica e per assicurare il concorso della forza pubblica all’esecuzione di provvedimenti (anche di sgombero) dell’autorità giudiziaria.

Non solo. Lo sgombero di Piazza Indipendenza, scrive l’Agenzia Agi, è stato realizzato in osservanza ad una nuova direttiva congiunta dei ministeri dell'Interno e della Giustizia che ha dato nuovo impulso agli sgomberi in tutta Italia: nella sola Capitale in pochi mesi si è scesi da quasi 120 palazzi occupati a 93. Altri sgomberi nel frattempo si sono fatti, e si faranno, in tutte le città. Prepariamoci.


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