Sostenibilità sociale e ambientale

Serve più audacia nell’abbracciare stili di vita semplici e solidali

Papa Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo hanno firmato un messaggio congiunto in occasione della Giornata Mondiale di preghiera per il creato che si celebra oggi: «L’ambiente umano e quello naturale si stanno deteriorando insieme, e tale deterioramento del pianeta grava sulle persone più vulnerabili». Un dossier di Caritas Italiana approfondisce il tema dei cambiamenti climatici

di Redazione

Papa Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo hanno firmato un messaggio congiunto in occasione della Giornata Mondiale di preghiera per il creato.

Cos’è la Giornata
La giornata si celebra il 1º settembre, capodanno ortodosso, su una proposta fatta nel 1989 dell'allora patriarca di Costantinopoli Dimitrios I. In Italia dal 1º settembre 2006 ha deciso la celebrazione di una "Giornata per la salvaguardia del creato": dal 2013 la CEI ha deciso di modificare il nome in "Giornata per la custodia del creato". La CEI ha deciso di dedicare la Giornata di quest’anno al tema Viaggiatori sulla terra di Dio (qui il messaggio elaborato dai Vescovi delle tre Commissioni impegnate, quella per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, dell'Ecumenismo e il dialogo, e per la Cultura e le Comunicazioni sociali).

Il messaggio di Papa Francesco e del Patriarca Bartolomeo
«Il racconto della creazione ci offre una veduta panoramica sul mondo. […] La terra ci venne affidata come dono sublime e come eredità della quale tutti condividiamo la responsabilità […]. La dignità e la prosperità umane sono profondamente connesse alla cura nei riguardi dell’intera creazione.

«Tuttavia, “nel frattempo”, la storia del mondo presenta una situazione molto diversa. Ci rivela uno scenario moralmente decadente, dove i nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti del creato offuscano la vocazione ad essere collaboratori di Dio. La nostra tendenza a spezzare i delicati ed equilibrati ecosistemi del mondo, l’insaziabile desiderio di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, l’avidità nel trarre dal mercato profitti illimitati: tutto questo ci ha alienato dal disegno originale della creazione. Non rispettiamo più la natura come un dono condiviso; la consideriamo invece un possesso privato. Non ci rapportiamo più con la natura per sostenerla; spadroneggiamo piuttosto su di essa per alimentare le nostre strutture», scrivono.

«L’ambiente umano e quello naturale si stanno deteriorando insieme, e tale deterioramento del pianeta grava sulle persone più vulnerabili. L’impatto dei cambiamenti climatici si ripercuote, innanzitutto, su quanti vivono poveramente in ogni angolo del globo. Il nostro dovere a usare responsabilmente dei beni della terra implica il riconoscimento e il rispetto di ogni persona e di tutte le creature viventi. La chiamata e la sfida urgenti a prenderci cura del creato costituiscono un invito per tutta l’umanità ad adoperarsi per uno sviluppo sostenibile e integrale». In questa giornata, invitano a un momento di preghiera: «Il fine di quanto ci proponiamo è di essere audaci nell’abbracciare nei nostri stili di vita una semplicità e una solidarietà maggiori», questo è l’impegno per tutti.

A livello politico, invece, «noi rivolgiamo a quanti occupano una posizione di rilievo in ambito sociale, economico, politico e culturale, un urgente appello a prestare responsabilmente ascolto al grido della terra e ad attendere ai bisogni di chi è marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di tanti e a sostenere il consenso globale perché venga risanato il creato ferito. Siamo convinti che non ci possa essere soluzione genuina e duratura alla sfida della crisi ecologica e dei cambiamenti climatici senza una risposta concertata e collettiva, senza una responsabilità condivisa e in grado di render conto di quanto operato, senza dare priorità alla solidarietà e al servizio».

A questo link il dossier della Caritas Italiana ha preparato sui cambiamenti climatici e che ha reso pubblico ieri, focalizzato in particolare sulle Filippine.

Photo by Kristy Kravchenko on Unsplash


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