Solidarietà & Volontariato

La Grande riforma dalla A alla Z

A luglio è stata approvata la riforma che cambierà il volto del Terzo settore italiano. Una guida completa per conoscerla e raccogliere le tante opportunità che spalanca

di Redazione

Sarà in distribuzione da sabato il nuovo numero mensile di Vita magazine dedicato alla riforma del Terzo settore. Una guida alla cui redazione hanno partecipato anche i tecnici del ministero del Welfare che hanno lavorato alla stesura dei decreti legislativi e che si occuperanno dell’attività di regolamentazione che dovrà essere emanata nei prossimi mesi.


CAPITOLO 1: L’ULTIMO MIGLIO
Oltre 300mila realtà con un fatturato di quasi 70 miliardi di euro, con circa un milione di addetti. È questo il perimetro del Terzo settore italiano che si appresta a vivere un anno e mezzo cruciale che ne definirà gli assetti futuri. Nei prossimi mesi Nei prossimi 18 mesi infatti il Governo metterà mano a 39 provvedimenti amministrativi attuativi dei decreti legislativi della riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e del servizio civile universale. Insieme alle rappresentanze del sociale nella prossima primavera staccherà anche un primo tagliando alla delega introducendo le modifiche che riterrà necessarie. Nel frattempo entro la conclusione dell’anno si attende il lasciapassare della Commissione europea sulle nuove norme fiscali. Il percorso si chiuderà all’inizio del 2019 con l’operatività del nuovo Registro unico del Terzo settore che chiuderà l’epoca delle Onlus. In questo capitolo le tappe fondamentali della riforma nata nel nome di Franco Bomprezzi. Con gli interventi di Andrea Bassi, Stefano Zamagni e Marco Grumo.

CAPITOLO 2: LA RIFORMA SPIEGATA DA CHI L’HA SCRITTA
Con l’approvazione in via definitiva della legge delega 106/2016 (“Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”), il Governo ha istituito diversi tavoli di lavoro in vista del- la definizione dei decreti attuativi della riforma. Tavoli da cui sono stati generati i quattro decreti legislativi diventati operativi fra l’aprile e l’agosto di quest'anno con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale (istituzione del servizio civile universale; disciplina del 5 per mille; disciplina dell’impresa sociale e Codice del Terzo settore). Lasciando il nuovo 5 per mille sullo sfondo (il grosso delle novità è demandato ai successivi interventi regolamentatori) in questo capitolo ospitiamo i contributi degli esperti che in prima persona hanno animato i gruppi di lavoro operativi presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: Antonio Fici (Codice del Terzo settore/Enti del Terzo settore); Gabriele Sepio (Nuovo fisco); Alessandro Lombardi (Registro unico nazionale); Paolo Venturi e Flaviano Zandonai (Nuovo impresa sociale); Licio Palazzini (Servizio civile universale).

CAPITOLO 3: COSA FUNZIONA E COSA NO, LA PAGELLA DEL NON PROFIT
Qual è stato il primo impatto della riforma del Terzo settore nel mondo del non profit italiano? Quali sono i provvedimenti più popolari e quali invece i nervi che si sono scoperti? Per rispondere a queste domande abbiamo commissionato all’istituto di ricerca Swg un’indagine qualitativa che ha visto il coinvolgimento dei massimi dirigenti di 14 delle maggiori organizzazioni del nostro Terzo settore: Avsi, Dynamo Camp, Fondazione Serena-Centri Nemo, Consorzio Cgm, Federsolidarietà, Cittadinanzattiva, Fondazione Ant, Anpas, Human Foundation, Ciai, Acli, Action Aid e Avis. Le interviste sono state realizzate nel corso dell’ultima settimana di luglio. È emersa un’ampia disamina della legge e delle sue possibili conseguenze che abbiamo sintetizzato nell’articolo a firma del presidente di Swg Maurizio Pessato. Le considerazioni che emergono non sono naturalmente rappresentative di tutto il settore, ma mettono in luce una serie di aspetti focali che il nuovo scenario ha generato.


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