Politica & Istituzioni

«Rispettate le donne»: a Pisa una sindaca lo scrive solo in arabo

Succede a Cascina, dove la sindaca leghista Susanna Ceccardi ha fatto affiggere manifesti che invitano al rispetto delle donne scritti soltanto in italiano e arabo. «Un segnale necessario dopo gli stupri di Rimini», l'ha definito. Ma la raccomandazione non vale per chi parla altre lingue?

di Gabriella Meroni

Come la prendereste se, sbarcando per esempio a New York, trovaste dei cartelli che invitano la popolazione a non rubare, scritti in inglese e in italiano? Non si hanno notizie – finora – di come potrebbero reagire i cittadini di lingua araba di Cascina (Pisa) dove la sindaca leghista Susanna Ceccardi non ha trovato di meglio, per contrastare la violenza sulle donne, che affiggere manifesti che invitano al rispetto, scritti soltanto in italiano e arabo. I cartelli sono «un segnale», ha spiegato Ceccardi alla stampa locale, ovvero di una iniziativa presa «dopo gli efferati stupri di Rimini e gli ultimi raccapriccianti casi ai danni di donne da parte di cittadini extracomunitari. Gli stupri di Rimini», ha proseguito la sindaca, «hanno colpito tutti noi profondamente per la loro crudeltà e violenza. Crediamo che le istituzioni debbano prendere una posizione netta e chiara e far capire che considerare le donne inferiori non è un principio di una differente cultura da rispettare, ma è un vero e proprio reato perseguibile per legge». Resta da capire se i destinatari di tale messaggio debbano essere soltanto gli italiani e gli arabi, e non per esempio i rappresentanti di altre etnie che parlano inglese, francese, spagnolo, cinese, russo o altro. Una scelta quantomeno discutibile.


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