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Laera: «Il mio programma? Far ripartire le adozioni internazionali»

All'indomani della riunione della Commissione Adozioni Internazionali, dopo 38 mesi, ecco la prima intervista alla vicepresidente della CAI. In arrivo verifiche su tutti gli enti autorizzati, con un pool di commissari

di Sara De Carli

L’ultima volta prima di ieri la Commissione Adozioni Internazionali si era riunita il 27 giugno 2014. Dopo di allora, come noto e come ripetuto, Silvia Della Monica non aveva più convocato la Commissione. Lo ha fatto ieri Laura Laera, che dal 15 giugno ha iniziato il suo lavoro come vicepresidente della Commissione Adozioni Internazionali. Alla riunione ha partecipato anche Paolo Gentiloni, che è presidente della CAI. È la “prima volta” di un Presidente del Consiglio a una riunione della Commissione: certamente un segnale di attenzione beneaugurante rispetto alla auspicata ripresa di attenzione da parte della politica per le adozioni internazionali (senza dimenticare che Gentiloni era Ministro degli Esteri durante gli anni della complicata vicenda delle adozioni in Repubblica Democratica del Congo, quindi non digiuno del tema). Subito in serata, ieri, sul sito della CAI era apparso un comunicato che presentava sinteticamente i temi affrontati e le decisioni prese, un altro bel segnale di comunicazione. Ecco ora la prima intervista della vicepresidente Laura Laera.

Il comunicato che ha fatto ieri sera parla di irregolarità della passata gestione e cita alcuni esempi di irregolarità amministrative. Ci sono altri esempi?
Non abbiamo trovato gli originali di molti atti, tra i quali gli originali degli accordi bilaterali stipulati con alcuni Paesi, come ho scritto nel comunicato di ieri. Diciamo che è in atto un riordino di tutta l’attività amministrativa e man mano che troviamo criticità le riferiremo a chi di dovere.

Non c’è stato un passaggio di consegne, la ex vicepresidente non le ha detto dove si trovano gli originali degli atti?
Ho scritto una lettera alla dottoressa Della Monica, chiedendole dove fossero gli originali di alcuni atti particolarmente rilevanti e anche di fissare un appuntamento per un passaggio di consegne. La risposta è stata negativa, mi è stato detto che un passaggio di consegne non è formalmente previsto.

Ha riscontrato irregolarità anche di altro tipo? Nei mesi scorsi ad esempio sono state pubblicate delle intercettazioni della ex vicepresidente da cui emergerebbe una distruzione di documenti.
Preferirei non parlarne.

La Commissione ieri ha stabilito che tutti gli enti saranno sottoposti a verifica: una decisione importante, perché le famiglie hanno bisogno di chiarezza per potersi affidare tranquillamente a un ente, visto che negli ultimi tre anni il tema della legalità delle adozioni è emerso più volte, le famiglie che hanno segnalato diverse vicende critiche, ci sono diversi enti accusati ma nei fatti due soli enti sono stati sottoposti a verifica e nessun provvedimento è stato preso. Quando comincerete? Con che priorità?
Per due enti era stata disposta l’apertura di una verifica con provvedimento monocratico della ex vicepresidente, non seguito dal vaglio della Commissione. I provvedimenti in questione poi non contengono contestazioni specifiche. Ora faremo una verifica per tutti gli enti e siccome un criterio di priorità è necessario, partiremo come ho scritto da quelli che hanno presentato più criticità, quelli per cui ci sono segnalazioni plurime o eventuali pendenze. Partiremo al più presto. Una ipotesi di lavoro che ho presentato alla Commissione è quella di creare un pool di commissari che affianchino me e la struttura per dar corso a questa attività. Ovviamente prima dovranno essere completate le nomine dei commissari.

Quanto alla segreteria tecnica della CAI, invece, su quali forze può contare?
Quando mi sono insediata la Commissione contava sull'operato di 12 persone: nel frattempo sono arrivate due unità di cui una proprio lunedì, altre sono state richieste e la Presidenza del Consiglio sta provvedendo con sollecitudine. Siamo ancora lontani però dall’essere al completo, manca ancora la dirigente di prima fascia e per la seconda fascia ho una persona ad interim che tra poco dovrebbe diventare effettiva. Insomma, su tre dirigenti ne abbiamo quasi uno, ancorché molto valido.

Guardando alle famiglie, c’è il ripristino della Linea CAI e questa novità del fascicolo digitale. In cosa consisterà?
Consentirà alla coppia di avere accesso al proprio fascicolo digitale, attraverso lo SPID. L’obiettivo è rendere più trasparente la scansione del lavoro, le coppie non dovranno telefonare ogni volta per chiedere a che punto è la loro procedura ma avranno accesso diretto ai documenti che li riguardano. Questo renderà tutti più diligenti, dalla CAI agli enti autorizzati. La digitalizzazione dell’Ufficio è un mio obiettivo, siamo sommersi di carta, il fascicolo digitale oltre ad aumentare la trasparenza ci consente di liberare risorse.

Ci sono novità sui rimborsi delle famiglie che hanno adottato dopo il 2011?
No, non ancora.

In sintesi qual è il suo programma di lavoro?
Far ripartire la Cai, in tutte le sue competenze.

Ha già in programma viaggi all’estero?
Date precise ancora non ci sono, ma abbiamo una ipotesi per un viaggio in Vietnam. Ho intenzione anche di invitare in Italia alcune delegazioni.

Incontrerà anche gli enti?
Prima di fare una plenaria, che va preparata, penso di fare degli incontri con gli enti autorizzati per settori di paesi. Mi sembra infatti più operativo ed efficace incontrare gli enti che sono presenti nello stesso Paese per verificare la situazione, le criticità eventuali e le prospettive. Poi si farà anche la plenaria.

Foto di copertina © LUIGI INNAMORATI/AG.SINTESI


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