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5mila insegnanti dicono: «per noi tutti i nostri allievi sono cittadini italiani»

Grande adesione per l'appello "Insegnanti per la cittadinanza" lanciato da Franco Lorenzoni, con 840 insegnanti in sciopero della fame. La richiesta dei prof? L'approvazione della legge sulla cittadinanza dei bambini figli di genitori stranieri che però sono cresciuti nelle nostre scuole. Ecco una mappa delle iniziative in corso in tutta Italia

di Sara De Carli

A Iglesias i bambini di quinta della scuola primaria di via Roma sono in piazza per un flash mob, sulle note del brano "Essere umani", di Marco Mengoni, per dire che bisogna garantire a tutti uguaglianza nei diritti e nei doveri, riconoscendo e rispettando le diversità. «Nella tua scuola ci sono stranieri?», «No, nella mia scuola ci sono solo bambini»: è la vignetta forse citata più frequentemente per rendere l’idea plastica della giornata di oggi, 3 ottobre, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, in cui 840 insegnanti faranno un sciopero della fame per chiedere l’approvazione in Senato della riforma della cittadinanza e 4.466 insegnanti andranno in classe con un nastrino tricolore appuntato all’abito e insieme ai loro alunni faranno attività per riflettere sull’idea di cittadinanza (nel primo pomeriggio le adesioni erano già salite a 5mila). «Il motivo dello sciopero è molto semplice: ho in classe alcuni bambini stranieri che, secondo la legge attualmente in vigore, non hanno e non avranno mai la cittadinanza italiana. Questo mi sembra così ingiusto da mettere in discussione alla radice il mio lavoro», ha spiegato ieri su repubblica.it Franco Lorenzoni, il maestro elementare che poche settimane fa ha lanciato l'appello "Insegnanti per la cittadinanza" di cui lo scrittore Eraldo Affinati è il primo firmatario: «per noi, fin da oggi, tutti i nostri allievi sono cittadini italiani».

«La cittadinanza non è materia di studio, è vita, storia, racconto, diritto», si legge sulla pagina Facebook del gruppo Insegnanti per la cittadinanza. La pagina facebook oggi è invasa da foto di nastri tricolori preparati per l’occasione. C’è quello della scuola Franceschi di Roma e quello della Scuola secondaria di primo grado di Corneliano d'Alba, dove il prof farà leggere “La frontiera” di Alessandro Leogrande, la pagina sul naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, in cui morirono 368 persone.

La Don Milani – Colombo di Genova partecipa all'iniziativa con un enorme striscione appeso fuori da scuola questa mattina, con una citazione di don Milani: «Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io dirò che nel vostro senso io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri».

L’Istituto Giocosa di Milano ha invitato i bambini a fermarsi alla fine delle lezioni, alle 16,30, per cantare tutti insieme l’inno nazionale al Parco Trotter. Alla primaria Neruda di Roma hanno parlato di migrazioni, intervistato i nonne e «il giorno 3 spiegherò loro il perché del mio braccialetto tricolore e vedremo insieme i video dei bambini che parlano di diritto alla cittadinanza».

Una quinta dell’IC Campanari di Monterotondo (RM) sta lavorando sulle migrazioni partendo dall’ascolto di una canzone di Battiato: “Gli uccelli”, hanno visto il film “Il popolo migratore” di Jacques Perrin, hanno poi parlato delle persone che come gli uccelli attraversano il Mediterraneo, facendo ipotesi sui motivi e sulle conseguenze. «Si è parlato quindi di ius soli e di ius sanguinis, cercando di capire perché alcune persone vogliono lo ius soli e perché altre no. Sono emerse la paura e la mancanza di conoscenza come motivi principali del no. Il percorso è proseguito con l’osservazione del planisfero secondo le proiezioni di Mercatore e di Arno Peters.

«Abbiamo riprodotto i due planisferi con le tempere e martedì concluderemo il nostro ‘viaggio’ riportando sul cartellone che riproduce il planisfero secondo Mercatore, le rotte degli uccelli menzionati nel film e sull’altro cartellone individueremo i luoghi del sud del mondo ricchi di risorse minerarie preziose e quelli destinati alle colture per il consumo dell’emisfero nord. Tracceremo quindi le principali rotte dei migranti e ci porremo domande alle quali cercheremo delle risposte». Un altro insegnante ha postato la frase pronunciata da Nader, 10 anni, di origine tunisina: alla domanda di che nazionalità sei risponde «Io sono italiano ma per un fatto giuridico non lo sono». Qualcuno ha condiviso questo video, per i bimbi di prima elementare.

https://www.youtube.com/watch?v=maxRHnQtfKM

Dario Ianes (a fianco nella foto), ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all'Università di Bolzano, per la prima lezione delle matricole del corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria ha fatto stampare copie dell’appello di Lorenzoni e un cesto di nastrini: «Noi da Bressanone ci siamo! Oggi gli studenti dell’Università, futuri insegnanti ed educatori, potranno costruirsi il proprio fiocchetto tricolore per sostenere l'appello per lo ius soli e ius culturae. Io sto andando a Bari a un convegno, ne ho uno sul maglione. Ho firmato perché la contraddizione messa in luce dal documento è evidente, il mondo della scuola ha a che fare ogni giorno con bambini che fanno tutti le stesse cose, a tutti loro insegnano educazione alla cittadinanza, eppure alcuni non sono cittadini, noi educatori ci troviamo di fronte a una contraddizione evidente». Le iniziative degli insegnanti a sostegno dell’approvazione alla Camera della legge sulla riforma della cittadinanza già approvata al Senato, andranno avanti per tutto il mese.

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Il 3 ottobre 2013, quattro anni fa, al largo delle coste di Lampedusa morirono 368 migranti. Le immagini delle bare allineate nell’hangar dell’aeroporto di Lampedusa fecero il giro del mondo e si disse “mai più”, mentre secondo le stime più attendibili di UNHCR e IOM dal 2014 ad oggi sono più di 15mila i migranti che hanno perso la vita in mare. Proprio a Lampedusa è in corso la seconda edizione di “L'Europa inizia a Lampedusa” (foto qui sopra), un’iniziativa promossa dal MIUR in collaborazione con il Comitato 3 ottobre e resa possibile grazie all'impegno del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami), che ha portato sull'isola centinaia di ragazzi dalle scuole d'Italia e d'Europa. Ieri il Presidente del Senato Pietro Grasso e la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli hanno inaugurato la “sezione giovani” del Museo della Fiducia e del Dialogo, che raccoglierà opere artistiche, fotografiche e video, testimonianze e testi in versi o in prosa prodotti dalle ragazze e dai ragazzi sul tema dell’accoglienza e dell’inclusione.


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