Cooperazione & Relazioni internazionali

L’Europa inizia a Lampedusa

Dall’Italia e dall'Europa 200 studenti insieme nell’anniversario del naufragio di quattro anni fa quando davanti alle coste dell’isola persero la vita 368 migranti, una delle più grandi tragedie del Mediterraneo. Presenti la ministra Fedeli ed il Presidente Grasso che ha chiesto che il diritto d'asilo venga riconosciuto non solo a chi scappa dalle guerre, ma anche a chi fugge da fame e povertà

di Anna Spena

Arrivano da tutta Italia. Ma anche da Austria, Francia, Malta e Spagna. Sono 200 le studentesse e gli studenti che si sono ritrovati a Lampedusa per confrontarsi sui temi dell’immigrazione, dell’integrazione e dei diritti delle e dei rifugiati e delle e dei richiedenti asilo, dell’integrazione. Una quattro giorni, da sabato 30 settembre ad oggi martedì 3 ottobre, di workshop, incontri, faccia a faccia con migranti e superstiti, esperti e addetti ai lavori.

Una scuola oltre la scuola. È il progetto “L’Europa inizia a Lampedusa” che riparte proprio dall’isola simbolo dell’accoglienza. Insieme alle ragazze e ai ragazzi, quest’anno, ci sono anche il Presidente del Senato Pietro Grasso e la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.

«Lampedusa è un luogo dove si è fatta la storia del fenomeno dell’immigrazione. Ciò che accade qui è l'immagine di quello che sarà nel resto dell'Europa. Lampedusa è quindi un esempio, un modello da imitare e da seguire», ha dichiarato Grasso. «Forse non tutti in Italia ricordano l'articolo 10 della nostra Costituzione, quello che sancisce un diritto universale, il diritto d'asilo allo straniero al quale, nel suo paese, sia impedito l'esercizio della libertà. E allora non solo chi fugge dalla guerra, ma anche chi scappa dalla povertà, dalla fame, dalla violenza ha diritto d'asilo. Io oggi sono qui per ribadire la volontà delle istituzioni tutte ad andare avanti su questa strada. Per realizzare questo sogno dei nostri padri costituenti si deve camminare molto, sulle nostre e sulle vostre gambe», ha aggiunto Grasso che ha dato il via alla marcia verso la Porta d'Europa, il monumento all'immigrazione che, ha aggiunto, «deve essere considerato come l'inizio e non la fine dell'Europa».

Le ragazze e i ragazzi che presenti a Lampedusa frequentano l’ultimo triennio delle scuole secondarie di II grado e provengono da 35 istituti italiani e da 4 istituti di altri paesi europei (Austria, Francia, Malta e Spagna). Con loro anche 40 studentesse e studenti dell’isola e una rappresentante della European Agency For Special Needs and Inclusive Education. Le alunne e gli alunni sono stati selezionati nelle oltre 230 scuole che hanno risposto al bando di concorso lanciato a maggio scorso dal Miur nell’ambito del progetto.


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