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Sostenibilità sociale e ambientale

100 abitanti, una cooperativa di comunità e la rinascita del borgo

Grazie alla nascita de "La Bandita" un piccolo centro toscano vuol fermare l'inevitabile declino. Per Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana si tratta di «un’esperienza umana positiva contro l’abbandono dei piccoli borghi». Il 17 ottobre a Firenze una giornata di formazione per approfondire e condividere esperienze e idee

di Antonietta Nembri

Come scongiurare lo spopolamento a volte inevitabile dei piccoli centri? A Gerfalco, borgo abitato da un centinaio di adulti e una decina di bambini al confine tra le province di Siena e Grosseto, una famiglia che vi si è traferita ha deciso di avviare – sotto la guida di Confcooperative Toscana – una cooperativa di comunità. L’hanno chiamata “La Bandita” e nell’avventura sono affiancati dai ragazzi che vivono in un eco villaggio della zona. Quando hanno scelto di iniziare assieme questa avventura nell’azienda agricola biologica avevano proprio in mente di resistere allo spopolamento che colpisce soprattutto i piccoli borghi di montagna.

Non si nasconde le difficoltà Cristiano Bindi, 43 anni «la comunità all’inizio era scettica, poi pian piano ci stiamo allargando. Vogliamo fermare il declino che inesorabilmente sarebbe arrivato per questo piccolo borgo e abbiamo scelto di farlo partendo da quello che di bello qui c’è già: le persone, gli olivi e le castagne».

Ed è una cooperativa agricola particolare quella che sta per nascere, perché tra i suoi obiettivi c’è la salvaguardia del territorio prima ancora del profitto, il rafforzamento della rete di collaborazioni e di scambio che coinvolge tutta l’area, la valorizzazione delle risorse locali, l’avvio di attività ricettive turistiche. Si tratta di obiettivi di lungo termine per un progetto che sta prendendo anima e gambe grazie all’impegno di un gruppo di abitanti. «La tutela del territorio è la nostra priorità, per questo lanciamo la sfida zero emissioni di CO2. Vogliamo creare lavoro e dare un’opportunità ai giovani».
A Cristiano l’idea era venuta lo scorso anno, durante la scuola delle cooperative di comunità. Oggi, con il sostegno di Confcooperative Toscana soprattutto per la parte burocratica e fiscale, il gruppo di abitanti sta portando avanti il progetto.

Il prossimo passo è prendere in comodato d’uso un castagneto e un’oliveta. «Poi ci occuperemo della gestione di un seccatotio per le castagne», continua. «Abbiamo in progetto di organizzare dei workshop e dei corsi in ambito ambientale, ecologico, permaculturale. Vogliamo coinvolgere le scuole e diventare polo attrattivo per il turismo slow»

Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana sottolinea: «Le cooperative di comunità mettono al centro le relazioni tra le persone e da qui si riparte per dare una nuova possibilità ai piccoli centri, contro l’abbandono e lo spopolamento. Confcooperative investe molto su queste realtà, supportando le persone in tutto il percorso, dall’idea iniziale fino alla materiale realizzazione. Un’esperienza umana positiva e anche una bella opportunità per creare lavoro e ridare nuova vitalità ai piccoli centri».

L’occasione per approfondire e condividere esperienze e idee, è in programma martedì 17 ottobre la Giornata di Formazione sulle Cooperative di Comunità, organizzata dall’Alleanza delle Cooperative Italiane insieme a Legambiente e ad Anci Toscana, con il Patrocinio della Regione Toscana. L’appuntamento è a Firenze alle ore 9 all’Auditorium di Sant’Apollonia, in via San Gallo 25/A.


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