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La mensa dei poveri di Nole

Sarà il terzo ristorante dell’ex numero uno del mondo del tennis Novak Djokovic, aprirà nella sua Serbia e servirà solo cene. «Il denaro non è un problema per me. Ho guadagnato abbastanza per sfamare tutta la Serbia, penso che meritino questo dopo tutto il sostegno che mi stanno dando»

di Lorenzo Maria Alvaro

Che Novak “Nole” Djokovic abbia il pallino per la ristorazione non è una novità. È ormai noto che i suoi genitori gestivano una mitica pizzeria in montagna, a Kopaonik.

È forse per questo che l’ex numero uno del tennis infatti aveva inaugurato nel 2009 a Belgrado il “Novak”, il suo primo locale, vicino al palazzo dello sport. Nel 2016 invece aveva aperto i battenti dell’“Eqvita” a Montecarlo, dove vive con la sua famiglia. Un ristorante 100% vegano perché, come racconta lui stesso, «Attribuisco alla dieta gran parte del mio successo professionale a causa del lavoro dei miei genitori ho sempre amato il cibo. Come atleta, tuttavia, è diventato qualcosa di più: è il carburante che determina come gioco, come recupero e come mi comporto in campo. Il cibo è la mia passione: tra tutte le cose che ho vissuto, è quella che mi ha cambiato di più».


Djokovic ad un evento della sua Fondazione

Quello che aprirà nel 2018, sempre in Serbia, però è un ristorante molto particolare. La notizia l’ha datto lo stesso Nole dicendo: «Il denaro non è un problema per me. Ho guadagnato abbastanza per sfamare tutta la Serbia, penso che meritino questo dopo tutto il sostegno che mi stanno dando». Sì perché non sarà un locale esxtra lusso e costoso. Sarà una mensa per i poveri.


Djokovic con alcuni bimbi ad un evento della sua Fondazione

Se non è una novità l’impegno nell’ambito ristorativo non lo è neanche quella nel campo del sociale. L’iniziativa si affianca infatti alla Novak Djokovic Foundation, ente benefico attivo da 10 anni e destinato ai bambini meno fortunati, con l'obiettivo di favorirne l'istruzione. Fino a oggi, la Novak Djokovic Foundation ha aiutato oltre 20.000 bambini, formato 1.322 insegnanti, sostenuto 683 famiglie e 37 scuole.



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