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Approvazione ddl sulla lingua dei segni è primo passo per vera inclusione

Il 3 ottobre il Senato ha concluso l’esame disegno di legge per il riconoscimento della lingua italiana dei segni. Un provvedimento che finalmente riconosce e garantisce i diritti delle persone sorde, con disabilità uditiva e sordocieche. Approvato anche un ordine del giorno che istituisce un tavolo tecnico, con la speranza di arrivare alla modifica della legge 107/2010

di Redazione

Il 3 ottobre, dopo due lunghi anni, il Senato ha concluso l’esame disegno di legge per il riconoscimento della lingua italiana dei segni. Un provvedimento che finalmente riconosce e garantisce i diritti delle persone sorde, con disabilità uditiva e sordocieche, promuovendo la rimozione delle barriere alla comprensione e alla comunicazione che limitano il pieno sviluppo della persona e l’effettiva partecipazione alla vita collettiva. L’auspicio è che ora la Camera possa licenziare il testo in via definitiva.

La Lega del Filo d’Oro ha accompagnato il lavoro svolto tramite una proficua collaborazione con la Commissione Affari Costituzionali e un positivo dialogo con il Relatore del provvedimento, il Sen. Francesco Russo, intervenendo anche in audizione per fornire le proprie osservazioni al fine di migliorare ed arricchire il testo. Abbiamo appreso con grande soddisfazione anche l’approvazione dell’ordine del giorno, firmato dalla Sen. Nicoletta Favero e dalla Sen. Venera Padua, che impegna il Governo a convocare un tavolo tecnico composto, oltre che dai soggetti istituzionali competenti, dalle associazioni più rappresentative delle persone sordocieche: l’obiettivo è giungere alla revisione della normativa relativa ai requisiti necessari per il riconoscimento della sordocecità, con una modifica della Legge 107/2010 sul riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche che dia una piena tutela giuridica alle persone affette da entrambe le disabilità.

Il Senatore Francesco Russo ha commentato con soddisfazione questo traguardo, atteso da ben sei legislature: «un ringraziamento è dedicato alle Associazioni e, in particolare, alla Lega del Filo d’Oro, che ha contribuito a questo risultato segnando un passo importante per le persone che hanno più bisogno, assicurando loro piena cittadinanza ed integrazione».

Secondo la Senatrice Nicoletta Favero «il Senato ha approvato in prima lettura un disegno di legge molto atteso per agevolare l’apprendimento della Lingua italiana dei Segni (Lis), per la promozione dell’identità linguistica della comunità dei sordi, per garantire che le persone sorde o sordocieche, ed in particolare i minori, ricevano un’istruzione impartita nei linguaggi, nelle modalità e con i mezzi di comunicazione più adeguati per ciascuno, lasciando al contempo alle famiglie piena libertà di scelta. È un testo frutto del lavoro parlamentare, svolto a partire da vari ddl, tra cui quello a mia prima firma. Il disegno di legge nasce sulla base delle buone pratiche di bilinguismo, come quella dell’istituto di Cossato (Biella), in cui dal 1994 dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado si forma un gruppo di alunni sordi che acquisisce la LIS come lingua naturale, insieme ad alunni udenti che impiegano la LIS come seconda lingua, con beneficio per entrambi i gruppi».


Per Lega del Filo d’Oro è un passaggio fondamentale per garantire la piena tutela delle persone sordocieche e un passo in avanti per il raggiungimento del suo obiettivo di sempre: far sì che queste persone trovino il loro posto nel mondo, sfruttando al massimo le proprie potenzialità e vivendo in modo quanto più possibile soddisfacente e attivo. Le riflessioni degli ultimi venti anni hanno portato, infatti, a modificare sostanzialmente il concetto di disabilità, considerando quest’ultima non più una condizione immutabile causata da un deficit di salute, ma come una restrizione dell’attività e della partecipazione legate sia alle condizioni di salute sia alla mancanza di supporti e interventi finalizzati a ripristinare le normali performance di un individuo. In Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all’udito sono 189mila (pari allo 0,3% della popolazione italiana). Per il 57,1% dei sordociechi uscire di casa rappresenta un problema a volte insormontabile che li spinge verso una condizione di completo isolamento, anche affettivo: il loro grado di partecipazione sociale risulta gravemente compromesso perché le persone con problemi sensoriali necessitano oggi di avere una persona di contatto, un interprete e degli aiuti specifici per comunicare con il mondo esterno.

Foto di © FABIO MAZZARELLA/AG.SINTESI