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Ago e filo fanno inclusione

A Milano una sfilata di tre sartorie che lavorano in territori di marginalità, riuscendo a realizzare collezioni di grande bellezza. Grazie a Fondazione Bracco presenteranno i loro modelli al Museo Morando, nel cuore del quadrilatero

di Giuseppe Frangi

Fiori all’Occhiello è una sartoria di Baranzate, paese alle porte di Milano abitato da una popolazione di 72 etnie diverse. Il Gelso è una sartoria natta dalla collaborazione tra uno storico laboratorio operante in via delle Rosine a Torino e la Cooperativa sociale Patchanka: oggi ha un laboratorio nella sezione femminile della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. SanVittore infine è il fashion brand nato dalla storica esperienza della Cooperativa Alice, all’interno del carcere milanese.

Tre realtà di sartoria “sociale” che sfileranno presentando i loro modelli i il prossimo 27 ottobre a Palazzo Morando, nell’ambito di un’iniziativa organizzata da Fondazione Bracco con il Patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana e del Comune di Milano. Le mission di queste sartorie sono diverse: offrire lavoro e dignità, far dialogare culture distanti, dare una seconda opportunità; ma il loro fine ultimo è produrre il bello per poterlo vendere restando sul mercato con successo.

Fiori all’Occhiello ha costruito il proprio core business intorno al concetto che “la diversità è bellezza e produce beni preziosi da valorizzare: l’integrazione delle differenze genera bellezza, valore e ricchezza per il territorio. Il Gelso vuole sposare esperienza e tradizione insieme a innovazione e sviluppo, con particolare attenzione alla qualità dei prodotti, alle condizioni di lavoro e alla promozione sociale. SanVittore lavora nella convinzione che l’alta qualità e la ricerca nello stile, l’etica e la promozione sociale, non solo siano compatibili ma rappresentino un abbinamento vincente per un mercato sempre più attento e consapevole.

Il progetto, che è stato ribattezzato “Milano Moda per il Sociale”, vuole per questo dimostrare concretamente che il bello può nascere da una sconfitta, un viaggio senza scarpe, un barcone in mare. In Italia le sartorie sociali sono una realtà di crescente importanza, perché uniscono solidarietà e mercato proponendo modelli capaci di produrre e trovare risposte a nuovi bisogni.

Fondazione Bracco ha promosso questa iniziativa anche come sbocco dell’impegno che la vede presente a Baranzate con il progetto Oltre i margini, pensato per favorire l’inclusione sociale con il lavoro, a tutelare la salute dei «soggetti ai margini», sino al contrasto alla povertà educativa. Fiori all’Occhiello infatti è composta prevalentemente da abili sarte immigrate nel nostro Paese per sfuggire a povertà o persecuzioni. Vi lavorano in maniera stabile Amal del Marocco, Ndeye del Senegal, Gabriela della Bolivia, Assanne del Senegal e Hasan del Bangladesh, un giovane e abilissimo sarto.


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