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Bergoglio: «Gli appalti al massimo ribasso ledono la dignità del lavoro»

Il J'accuse contenuto nel messaggio per le Giornate in corso a Cagliari. Giuseppe Guerini (portavoce dell'Alleanza delle cooperative sociali): «Nella pratica il nuovo Codice non ha risolto il problema, tanto più che la crisi tocca anche le pubbliche amministrazioni: così facendo però si mette a rischio la coesione sociale delle comunità»

di Redazione

Un messaggio inedito, quello che Papa Francesco ha voluto recapitare nella prima giornata delle Settimane Sociali aperte oggi a Cagliari. Dopo aver rivolto il primo pensiero «ai disoccupati che cercano lavoro e non lo trovano, agli scoraggiati che non hanno più la forza di cercarlo e ai sottoccupati che lavorano solo qualche ora al mese senza riuscire a superare la soglia di povertà. A loro dico: non perdete la fiducia! Lo dico anche a chi vive nelle aree del Sud d'Italia più in difficoltà», Bergoglio ha diretto lo sguardo verso le pubbliche amministrazioni che «quando indicono appalti con il criterio del massimo ribasso», non rispettano la dignità dei lavoratori e così facendo «credendo di ottenere risparmi ed efficienza, finiscono per tradire la loro stessa missione sociale al servizio della comunità: La dignità del lavoro è la condizione per creare lavoro buono: bisogna perciò difenderla e promuoverla».

«Questo Pontefice», commenta a caldo il presidente di Federsolidarietà/Cpnfcooperative e portavoce dell’Alleanza delle cooperative sociali Giuseppe Guerini, «oltre che quello della Pace meriterebbe il Nobel all’Economia». In effetti si stima che malgrado il nuovo codice degli appalti fin dalle linee guida abbia introdotto il principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ancora oggi di fatto il 70% delle care sia bandito secondo il sistema del massimo ribasso.

Si stima che ancora oggi di fatto il 70% delle gare pubbliche avvenga attraverso il meccanismo del massimo ribasso

«In effetti», conferma Guerini, «mentre sulla carta la nuova normativa è molto chiara, nella pratica sono diversi gli escamotage che vengono usati per aggirare il vincolo». Del resto la crisi economica di tante pubbliche amministrazioni «rende appetibili anche risparmi di entità modeste, ma il punto è, e su questo il richiamo di Francesco è puntualissimo, che questo ha ripercussioni negative sulla qualità del lavoro, dell’effettività dei diritti dei lavoratori e sullo stress che il lavoro produce sulle famiglie». «Il risultato», conclude Guerini, «è che vengono impoverite le comunità locali e i territori a favore invece di quelle realtà che speculano sul lavoro altrui e questo, fra l’altro, contraddice anche l’input che da tempo ci dà Bruxelles secondo cui i mercati pubblici devono darsi come target proprio quella coesione sociale, che le gare al massimo ribasso erodono».


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