Cooperazione & Relazioni internazionali

Yemen: chiuse le frontiere agli aiuti umanitari

Bloccato l’accesso agli aiuti umanitari nel Paese, dove la popolazione è vittima di un conflitto dimenticato dai media occidentali che dura da due anni e ha ucciso oltre 8mila persone, il 60% di queste civili. Secondo ONU, Croce Rossa e Medici Senza Frontiere il blocco degli aiuti potrebbe avere conseguenze catastrofiche per gli yemeniti

di Redazione

“Catastrofica” è con questo aggettivo che le Nazioni Unite e la Croce Rossa hanno descritto la chiusura di tutte le frontiere in Yemen da parte della coalizione saudita, i porti marittimi e gli aeroporti, dichiarando che avrebbe preso in considerazione “l'ingresso e l'uscita delle forniture e del personale umanitario”. Finora, questa promessa non è stata mantenuta: anche l’accesso degli aiuti umanitari è vietato e la vita di milioni di civili è così a rischio. L’Arabia Saudita ha giustificato l’operazione affermando che l’Iran stava fornendo armi ai ribelli Huti.

La Croce Rossa ha dichiarato che sono state sospese anche le spedizioni delle compresse di cloro, fondamentali per combattere il colera che ha colpito oltre 900mila persone.

«Se questi canali, queste ancore di salvezza non sono lasciate aperte, sarà catastrofico per le persone che si trovano giù in quella che è stata definita la crisi umanitaria peggiore del momento», ha dichiarato Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio per il Coordinamento degli affari umanitari della Croce Rossa. «Quindi questo è un problema di accesso di dimensioni colossali».

Anche Medici Senza Frontiere ha denunciato la gravità della situazione, raccontando che da quattro giorni, la Coalizione guidata dall’Arabia Saudita non autorizza più i voli di Medici Senza Frontiere (MSF) verso lo Yemen, ostacolando direttamente la capacità dell'organizzazione di fornire assistenza medico-umanitaria salvavita a una popolazione già stremata.

MSF chiede alla Coalizione di consentire immediato accesso al Paese, affinché l'assistenza possa raggiungere i più bisognosi.

“Negli ultimi quattro giorni la Coalizione non ha permesso a MSF di volare da Gibuti a Sana'a o Aden, nonostante le continue richieste di autorizzazione dei nostri voli. L'accesso al personale umanitario e ai cargo in Yemen è essenziale per fornire assistenza a una popolazione già gravemente colpita da più di due anni e mezzo di conflitto”, dichiara Justin Armstrong, capo missione di MSF in Yemen.

L'accesso all'assistenza sanitaria in tutto lo Yemen è già seriamente limitato. Centinaia di strutture sanitarie sono state chiuse, danneggiate o totalmente distrutte durante il conflitto. Milioni di yemeniti sono sfollati e non hanno accesso a beni di base, nutrizione adeguata e acqua sicura.

“Il vasto impatto di questo blocco è già evidente, e mette in pericolo centinaia di migliaia di vite umane. Nei centri maggiori, i prezzi del carburante sono aumentati, le forniture di gasolio e di gas per cottura stanno scarseggiando e le spedizioni di farmaci essenziali sono bloccate alle frontiere. L'economia yemenita già devastata, subirà un ulteriore tracollo, rendendo sempre più difficile per la popolazione soddisfare le esigenze fondamentali, ecco perché l’assistenza umanitaria è così importante”, ha aggiunto Armstrong.

La dichiarazione della Coalizione guidata dall’Arabia Saudita includeva anche un avvertimento generalizzato per le organizzazioni umanitarie di evitare alcune aree all'interno dello Yemen. Ciò priverebbe dell'assistenza sanitaria essenziale migliaia di persone particolarmente colpite dalla crisi. Tali misure contraddicono il principio umanitario di imparzialità, che afferma che l'assistenza deve raggiungere chi ne ha più bisogno, indipendentemente da qualsiasi considerazione politica.

Foto: Getty Images


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