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Il sogno della onlus che potrebbe avere 200mila euro l’anno

Un emendamento presentato alla legge di bilancio 2018 propone di istituire un fondo ad hoc per l'Associazione Sogni, con una dotazione di 200mila euro l'anno. Un testo che, a leggerlo, suscita curiosità. Siamo andati a vedere, per scoprire qual è il progetto di questa onlus

di Sara De Carli

Un fondo dedicato, con una dotazione di 200mila euro all'anno, per l'Associazione Sogni Onlus di Giavera del Montello (TV). Lo propone l'emendamento 30.26 all'articolo 30 della legge di bilancio 2018, a firma dei senatori Raffaela Bellot, Patrizia Bisinella ed Emanuela Munerato, tutte e tre della zona (Pedavena, Castelfranco Veneto e Lendinara) e tutte e tre di Fare!, il movimento di Flavio Tosi, ex sindaco di Verona. Un emendamento che, così come è scritto, non può non destare sorpresa.

È sorpreso pure Rudi Zanatta, bioterapeuta e podoriflessologo, presidente dell’Associazione Sogni, la Onlus beneficiaria – nel caso tale emendamento venisse approvato – del Fondo ad hoc. «Abbiamo di recente contattato la senatrice Bellot per presentarle il nostro nuovo progetto, che prevede di sistemare una struttura per dare sostegno ai bambini e agli adolescenti malati di patologie oncoematologiche nella fase di riabilitazione, sarebbe un primo centro in Italia a occuparsi di questa fase», spiega. L’investimento per ristrutturare l’edificio che è stato individuato, nel Comune di Volpago, si aggira sugli 1,2 milioni di euro. Un aiuto quindi serve, ma che nell'emendamento presentato già in legge di bilancio non si faccia riferimento al progetto un po' ha spiazzato anche lui, anche se afferma che «tecnicamente non so come funziona, di queste cose capisco poco o nulla. Quel che è certo è che non abbiamo nessun santo in Paradiso, tutto quello che abbiamo realizzato finora, la nostra credibilità, è frutto del nostro lavoro sul territorio».

L’Associazione Sogni da pochissimi giorni ha un simbolo tutto nuovo, Happy la Fenice dei Sogni. La onlus è nata nel 2004 quando Emily, una ragazza di soli 18 anni che desiderava andare in vacanza in Giamaica con le amiche dopo la maturità, scoprì invece di avere un tumore che le lasciava solo 6 mesi di vita. La madre chiese aiuto all’amico Rudi Zanatta, per realizzare il sogno di Emily, che riuscì ad andare una settimana a Capoverde. «Da allora abbiamo realizzato duecento sogni, una media di 10 al mese. Mercoledì ad esempio saremo a Torino allo Juventus Stadium per realizzare il sogno di Eldis, un ragazzo di Venezia, che vuole incontrare Lionel Messi. Andremo con lui, lo zio, i genitori, le due sorelle, tutto a carico nostro. Coinvolgiamo sempre la famiglia e curiamo i sogni uno a uno, in modo che tutta la famiglia conservi per sempre un bel ricordo». L’Associazione lavora infatti con i piccoli pazienti oncologici, in particolare collabora con la Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale di Padova, la fondazione Città della Speranza, il Centro di Ricerca Oncologico di Aviano, l’Ospedale Gaslini di Genova e presto con il Burlo Garofalo di Trieste: «Ci chiamano però famiglie da tutta Italia», afferma il Presidente. Fra le collaborazioni, quella con AIL.

L’Associazione è piccolissima: un direttivo di sei persone, fra cui la moglie di Zanatta, e una ventina di volontari, in prevalenza genitori di bambini che non ce l'hanno fatta e che ora vogliono spendersi in prima persona per realizzare il sogno di ragazzi in condizioni simili ai loro figli. Il bilancio dell’associazione è di circa 50mila euro l’anno. Con l'ultimo 5 per mille, quello del 2015, è stata scelta da 212 contribuenti, per 5.425 euro: «cifre piccole, ma per noi fondamentali», afferma il Presidente. Una ribalta mediatica importante però l’ha già avuta: nel 2010 Antonella Clerici, il “sogno” di molti bambini, li invitò sul palco del Festival di Sanremo.

L’idea oggi «è quella di fare un passo in più e avere una struttura tutta nostra, capace di ospitare al meglio i piccoli e le loro famiglie per la realizzazione dei sogni, che faccia da location per eventi di sensibilizzare e raccolta fondi, ma soprattutto che diventi il luogo in cui avviare un percorso di recupero psico-fisico. Dopo la chemio e l’ospedale, i bambini tornano a casa con mille paure, anche di toccare le cose. Un periodo di riabilitazione alla vita quotidiana aiuterebbe molto loro e le famiglie». Nell’avanzare della malattia infatti i bambini si trovano spesso costretti a vivere le loro giornate chiusi in casa o in altre strutture, senza poter vivere momenti “normali” e allo stesso tempo riabilitativi: «Abbiamo individuato nel Comune di Volpago, sul Montello, una struttura, oggi in vendita, in grado di soddisfare tutte le nostre esigenze. È circondata da boschi, con un immobile oggi adibito a ristorante con sopra delle camere e un fabbricato rurale accessorio con una porzione di terreno agricolo coltivato ad oliveto: una struttura perfetta per le molte attività che sogniamo, l'orto didattico, la Pet Therapy, dei laboratori di cucina, dei laboratori creativi».

Ecco, l’emendamento che istituisce un fondo ad hoc per l’Associazione Sogni, scritto così forse non passerà: ma se volete sostenere il progetto, sapete qual è il loro sogno.


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