Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

180 milioni di bambini stanno peggio dei loro genitori

È il risultato della nuova ricerca dell’Unicef secondo cui 1 bambino su 12 affronta delle prospettive future peggiori rispetto a quelle dei suoi genitori. È inoltre aumentata in 14 paesi la percentuale di persone che vivono con meno di 1,90 dollari al giorno

di Redazione

Un bambino su dodici nel mondo vive in Paesi in cui le sue prospettive attuali sono peggiori rispetto a quelle che avevano i suoi genitori e, nel frattempo è aumentata in 14 paesi la percentuale di persone che vivono con meno di 1,90 dollari al giorno fra cui Benin, Camerun, Madagascar, Zambia e Zimbabwe.

È quanto risulta dal nuovo studio dell’Unicef realizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia. Secondo questo studio, 180 milioni di bambini vivono in 37 Paesi in cui, rispetto a 20 anni fa, hanno maggiori probabilità di vivere in povertà estrema, non andare a scuola o morire in modo violento.

L’iscrizione alla scuola primaria è calata in 21 paesi, fra cui Siria e Tanzania, a causa di fattori come la crisi finanziaria, la rapida crescita della popolazione e l’impatto dei conflitti.

“Mentre l’ultima generazione ha assistito a grandi risultati, mai raggiunti in precedenza, sul tenore di vita per la maggior parte dei bambini del mondo, il fatto che una minoranza dimenticata di bambini ne sia rimasta esclusa – non per errori loro o delle loro famiglie – è grottesco”, ha dichiarato Laurence Chandy, direttore dell’Unicef per il dipartimento Dati, Ricerca e Politiche. “È la speranza di ogni genitore, ovunque nel mondo, di dare ai loro bambini maggiori opportunità rispetto a quelle che hanno avuto loro da giovani. In questa Giornata Mondiale dell’Infanzia dobbiamo prendere coscienza di quanti bambini stiano invece vedendo le loro opportunità restringersi e le loro prospettive diminuire”, ha aggiunto Chandy.

Un altro sondaggio di Unicef pubblicato oggi, effettuato su 11mila bambini e adolescenti fra i 9 e i 18 anni in 14 paesi profondamente preoccupati dalle questioni globali che colpiscono i loro coetanei e loro personalmente, fra cui violenza, terrorismo, conflitti, cambiamento climatico, disparità di trattamento dei rifugiati e dei migranti e povertà.

I bambini in Africa meridionale e nel Regno Unito sono quelli che si sentono maggiormente privati dei loro diritti, con rispettivamente il 73% e il 71% che hanno riportato di sentire che le loro voci non vengono per niente ascoltate e che le loro opinioni non generano comunque un cambiamento.

I bambini in India sono quelli che si sentono maggiormente ascoltati: il 52% di loro crede che le loro voci siano ascoltate e possano aiutare il loro paese e che le loro opinioni possano influenzare il futuro del loro paese.

Circa la metà dei bambini (45%) in 14 paesi non confidano nel fatto che gli adulti del loro paese e i leader mondiali prendano decisioni positive per i bambini. Il Brasile ha la percentuale più alta di bambini (81%) che non si fidano dei loro leader, seguiti dal Sud Africa al 69%. I bambini in India hanno espresso la fiducia maggiore nei loro leader: solo il 30% non si fida.

Foto: Getty Images


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA