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Fine vita: per dare valore alle scelte occorre rafforzare le cure palliative

Dopo le parole di Papa Francesco sul fine vita, il Presidente della Società Italiana Cure Palliative e il Presidente della Federazione Cure Palliative FCP chiedono un «potenziamento dei Servizi di Cure Palliative esistenti o la loro costituzione nelle non poche aree del Paese in cui sono assenti»

di Redazione

«È moralmente lecito rinunciare all’applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponda a quel criterio etico e umanistico che verrà in seguito definito proporzionalità delle cure»: così ha detto Papa Francesco lo scorso 16 novembre parlando ai partecipanti al Meeting europeo della World Medical Association sul cosiddetto “fine-vita”, organizzato in Vaticano insieme alla Pontificia Accademia per la Vita.

Negli stessi giorni la Società di Cure Palliative (SICP) era riunita a Riccione per il suo XXIV CONGRESSO NAZIONALE, dedicato al “VALORE DELLE SCELTE”. L’orientamento etico, integrato con il rispetto per l’autodeterminazione della persona malata, rappresentano da sempre il fondamento etico delle Cure Palliative: per questo le parole pronunciate da Papa Francesco giovedì scorso sono state accolte con grande apprezzamento dalla Società di Cure Palliative SICP e dalla Federazione di Cure Palliative (FCP). «Per far sì che questo approccio di cura possa essere realmente applicato in tutte le malattie oncologiche e non oncologiche, in tutte le età e in tutti gli ambienti di cura (domicilio, Hospice, Ospedale, Residenze sanitarie per anziani e malati fragili ecc.)», scrivono ora il Presidente della SICP, Italo Penco e il Presidente della FCP, Luca Moroni, «occorre però un potenziamento dei Servizi di Cure Palliative esistenti o la loro costituzione nelle non poche aree del Paese in cui sono assenti. Questo implica l’allocazione di risorse umane, finanziarie e formative al fine di garantire la presenza di Cure Palliative efficaci in tutte le Regioni italiane; si auspica pertanto che a livello di governo nazionale e regionale vengano tempestivamente adottati gli atti deliberativi necessari per raggiungere questo indifferibile traguardo, peraltro già previsto nella Legge 38/10, che ha normato lo sviluppo delle Cure Palliative, e nei successivi Accordi Stato-Regioni. In linea con l’impianto etico che guida l’accompagnamento palliativo alle fasi avanzate e terminali di malattia, si auspica, inoltre, una sollecita approvazione parlamentare del Disegno di Legge sul consenso informato, sulla pianificazione anticipata delle cure e sulle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento)».


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