Cooperazione & Relazioni internazionali

Zimbabwe: Mugabe a casa?

Non è ancora chiaro se il novantatreenne presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe abbia rassegnato le proprie dimissioni o se continui, nonostante l’isolamento in cui è finito, a resistere caparbiamente

di Marco Marcocci

Non è ancora chiaro se il novantatreenne presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe abbia rassegnato le proprie dimissioni o se continui, nonostante l’isolamento in cui è finito, a resistere caparbiamente.

Quello che è certo è che alle 12:00 di oggi, ora locale (le 11:00 italiane), scadeva il termine posto dal partito di governo in Zimbabwe, la Zanu-Pf, al presidente Robert Mugabe per dimettersi ed evitare così una possibilissima richiesta di impeachment in parlamento.

Chris Mutsvangwa, presidente dell'associazione dei veterani di guerra in Zimbabwe nel confermare che non vi è stato nessun atto da parte di Mugabe verso le dimissioni, ha annunciato che chiederà “un ordine del tribunale” per farlo dimettere. Nel corso della conferenza stampa, rivolgendosi a Mugabe ha anche detto che “il tuo tempo è finito”.

Mutsvangwa, ha aggiunto poi che nel caso in cui Mugabe rifiutasse di dimettersi “inviteremo il popolo a tornare in strada: l’ultima volta circa 1,5 milioni di persone hanno partecipato alle proteste e questa volta vogliamo ancora più sostegno. Non lasceremo Harare finché non se ne sarà andato”.

Ieri il presidente aveva sorpreso tutti con un discorso trasmesso in diretta televisiva durante il quale non solo non ha annunciato le sue attese dimissioni, ma aveva espresso la volontà di presiedere il congresso del partito a dicembre. Giallo sul testo del discorso che, comunque, sembra che in un primo momento dovesse effettivamente prevedere le dimissioni.

Intanto per le strade di Harare, la capitale dello Zimbabwe, continua la protesta popolare che ha visto questa volta protagonisti gli studenti universitari che reclamavano le dimissioni del presidente. Rappresentanti degli studenti hanno poi hanno annunciato lo sciopero degli esami fino a quando Mugabe non avrà fatto i bagagli dal palazzo presidenziale. Secondo la Bbc gli studenti chiedono anche che sia tolto a Grace Mugabe, la consorte del presidente, il dottorato in sociologia ottenuto in soli due mesi invece dei quattro anni previsti.

Intanto torna sempre più insistente la voce secondo la quale la Cina abbia sostenuto il colpo di stato e vengono fuori particolari sulla visita che il generale Constantine Guyeva Chiwenga, capo dell'esercito dello Zimbabwe, ha fatto ad inizio novembre a Pechino. La Cina è stato il primo partner commerciale nel 2015 (assorbendo il 28% dell'export) e detiene attualmente interessi importanti nei settori dell'agricoltura, delle miniere (tra cui i diamanti) dell'energia e delle costruzioni. Anche quello della lunga mano della Cina sulla vicenda rimane un mistero nei misteri.

Atmosfera molto tesa nella capitale del paese, mentre la popolazione residente nelle aree periferiche è alle prese con la triste quotidianità, ovvero lottare per sopravvivere.



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