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Alternanza in Fablab

Nel numero di Vita magazine in edicola, dedicato all'Alternanza scuola-lavoro la rubrica di Ivana Pais punta l'attenzione sugli effetti di sistema di questo strumento che potrebbe giovarsi delle nuove opportunità offerte, per esempio, da coworking e maker space

di Ivana Pais

Nel dibattito delle ultime settimane sull’Alternanza scuola-lavoro, giustamente centrato sul valore formativo dell’esperienza per lo studente, si è trascurato un altro aspetto: i potenziali effetti di sistema. Lo strumento dell’Alternanza sta rendendo visibili alle istituzioni i nuovi spazi di lavoro emersi negli ultimi anni, tra cui coworking e maker space. Rispetto a una singola azienda, uno spazio commerciale o uno studio professionale, questi spazi accolgono un’ampia varietà di professionisti e attività e offrono allo studente un’esperienza più ricca, anche in termini di orientamento professionale.
Soprattutto, permettono il contatto con liberi professionisti o piccole medie imprese che altrimenti avrebbero difficoltà ad accogliere studenti ma che rispecchiano — più delle grandi organizzazioni — il nostro tessuto imprenditoriale.

Le amministrazioni più attente hanno colto questa opportunità e stanno operando per facilitarla. Mi limito a due esempi, molto diversi tra loro. Il primo
 è il Comune di Milano, apripista a livello nazionale nelle politiche per le nuove economie urbane, che a inizio settembre ha siglato un protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione in cui, tra l’altro, si impegna a «promuovere percorsi
di Alternanza scuola-lavoro presso incubatori, acceleratori, community hub, fablab, coworking, operatori della sharing economy e altri attori dell’innovazione tecnologica e sociale, sia pubblici che privati, supportati e/o riconosciuti dal Comune di Milano ed iscritti in albi ed elenchi qualificati».

Per il secondo ci spostiamo dalla parte opposta dello stivale, a Partanna, in provincia di Trapani. Partanna è un comune di 10mila abitanti che ha aperto
 G55, un coworking e fablab comunale di 750 mq che, a partire dall’anno scorso,
ha accolto gli studenti in Alternanza per la propria gestione interna. G55 offre ai ragazzi un’ampia varietà di moduli di formazione, tra i quali, per esempio, arduino, multicotteri e droni, coderdojo, robotica ecc.
Ora si tratta di monitorare i risultati e portarli in piazza.

@ivanapais


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