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Ecco come aiutare un guerriero a studiare

"Aiuta un guerriero" è il nome della nuova importante campagna per il diritto allo studio lanciata da una delle ong più storiche d'Italia. Ben 37 milioni di bambini nel mondo non vanno a scuola nell'età tra sei e dieci anni

di Redazione

E' la Giornata mondiale sui Diritti dell’Infanzia l'occasione in cui l'organizzazione non governativa COOPI lancia la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Aiuta un guerriero”, per celebrare la forza e il coraggio di quei bambini e di quelle bambine che continuano a studiare in condizioni di guerra e di emergenza. Sono “guerrieri”, perché sfidano ogni giorno minacce, violenza e distruzione per compiere quello che per ogni altro bambino è semplicemente normale, come l’andare a scuola.

Le guerre, le crisi, le emergenze escludono dall’educazione milioni di minori nel mondo. Circa 37 milioni di bambini tra i 6 e i 10 anni non vanno a scuola e tra questi vi sono 3,5 milioni di bambini rifugiati o sfollati tra i 5 e i 17 anni. Le bambine sono i soggetti più colpiti, perché hanno un rischio più che doppio rispetto ai coetanei maschi di uscire dal percorso scolastico sin dalla primissima età (fonte: Unicef e Unhcr). Oggi, nella Regione del Lago Ciad tormentata dagli attacchi di Boko Haram e nel Medio Oriente colpito dalla crisi siriana, un’intera generazione di piccoli rifugiati e sfollati corre il rischio di essere “lasciata indietro”: senza educazione, non riuscirà a sviluppare nessuna opportunità di crescita e di futuro.

È per sostenere i bambini che lottano per studiare in queste aree che COOPI lancia la campagna “Aiuta un guerriero”: con una donazione sul sito aiutaunguerriero.org, si può sostenere l’intervento dell'ong per realizzare in Niger, Libano e Iraq scuole in tende e container; formare e sostenere insegnanti ed educatori; fornire materiale didattico, ludico e sportivo (banchi, libri, quaderni, palloni e attrezzature sportive); assicurare forme di protezione rispetto ai potenziali rischi di abusi e violazione dei diritti umani, specie nei confronti di bambine e ragazze. Ecco il video con i volti e le storie di guerrieri come Sekina accompagna il lancio della campagna, disponibile anche sul sito ufficiale.

“Siamo consapevoli che offrire l’educazione in contesti di emergenza equivale a salvare vite. Laddove la guerra annienta le comunità facendole vivere nella paura e nella minaccia della violenza, le scuole costruite da COOPI offrono uno spazio sicuro di apprendimento che protegge l’integrità fisica e psicologica di bambini e ragazzi”, spiega il Direttore di COOPI, Ennio Miccoli. Educare in emergenza per COOPI non significa solo garantire l’istruzione, ma offrire al contempo benessere psicologico, opportunità di crescita e coesione sociale attraverso il gioco e lo sport.

COIN, la più grande catena di department store in Italia, ha creduto da subito nell’importanza di questi interventi e nel messaggio della campagna “Aiuta un guerriero”: per questo ha deciso di sostenere COOPI, coinvolgendo anche la rete dei negozi e i propri clienti. La prima iniziativa di sostegno al progetto è “Carta, Nastri e Solidarietà”: dal 2 al 24 dicembre, 35 punti vendita COIN ospiteranno i volontari di COOPI impegnati ad impacchettare i doni dei clienti. Le donazioni così raccolte andranno a sostenere bambini come Sekina, una bambina rifugiata di 12 anni in Niger, che con COOPI ha ritrovato la possibilità di studiare:

“Quando le milizie di Boko Haram hanno fatto irruzione nel nostro villaggio”, racconta Sekina Isaka, una bambina di 12 anni rifugiata in Niger, “siamo scappati. Abbiamo camminato a piedi per 500 km, avevamo fame e sete… Dopo molti giorni abbiamo raggiunto un campo rifugiati dove io e i miei fratelli abbiamo iniziato ad andare a scuola. Mi piace andarci, la trovo molto interessante e sono molto contenta di imparare a leggere e a scrivere. La scuola è molto importante perché le persone che hanno attaccato il nostro villaggio sono delle persone che non sono mai state a scuola. Se fossero state a scuola non avrebbero mai fatto così. Da grande voglio insegnare ai bambini a leggere e a scrivere perché la scuola è fondamentale per vivere bene e in pace”.

Le foto sono di Simone Durante


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