A darne la notizia via Twitter SOS Mediterranée e Medici Senza Frontiere che hanno raccontato come l’MRCC di Roma abbia dato l’ordine di restare in standby, affidando a Guardia costiera e Marina libica l’intercettazione di tre gommoni in difficoltà in acque internazionali
Restare in standby mentre Guardia costiera e Marina libica coordinano l’intercettazione di tre gommoni in difficoltà in acque internazionali. È questo l’ordine che il Centro di coordinamento della Guardia costiera di Roma (MRCC) ha dato all’Aquarius, la nave dell’Ong SOS Mediterranée, gestita in partnership con Medici Senza Frontiere.
A darne notizia via Twitter entrambe le organizzazioni, che hanno inoltre menzionato la presenza di un “aereo militare dell’Unione europea” che monitorava la situazione.
Un ordine, quello dell’MRCC, che potrebbe rappresentare un nuovo giro di vite sul lavoro delle navi umanitarie nel Mediterraneo e solleva ancora una volta la questione del “porto vicino più sicuro” dove dovrebbe essere trasportato chi è salvato in mare. Le persone, come hanno notato le organizzazioni, tutti “rifugiati e migrati in fuga dalla Libia saranno riportati indietro”.
🔴BREAKING#Aquarius ha ricevuto istruzioni da #MRCC Roma di rimanere in standby mentre #GCL e Marina libica coordinano intercettazione 3 gommoni in difficoltà in acque internaz Aereo militare #UE monitora situazione. Rifugiati e migranti in fuga #Libia saranno riportati indietro pic.twitter.com/D8hojzC4Qv
BREAKING: #Aquarius instructed by #MRCC Rome to stand by as Libyan Coastguard & Navy coordinate interception of 3 rubber boats in distress in int't waters. #EU military aircraft on scene monitoring the situation. These refugees & migrants trying to escape #Libya will be returned. pic.twitter.com/3rCth3DY1C
Proprio questa settimana l’Aquarius ha soccorso 387 persone nel corso di 3 operazioni di salvataggio mercoledì 22 novembre e giovedì 23 novembre. Ancora una volta a bordo della nave umanitaria sono stati raccolti i racconti sull’inferno libico. «La tratta dei neri esiste in Libia. In Libia tutti sono armati, anche i bambini. Si sentono spari dappertutto. Prendono le donne, le imprigionano, le torturano, ti perquisiscono e ti spogliano. Gli uomini e i bambini erano sodomizzati. Spezzavano le dita alle ragazze serrandole nelle porte » hanno spiegato alcune donne soccorse mercoledì. «I trafficanti ci hanno spinto in mare dicendoci: “andate a morire nel Mediterraneo”. Dopo abbiamo sentito soltanto il rumore del mare, era l’oscurità più totale» ha raccontato una donna camerunense, a una volontaria di SOS Mediterranée.
+++ BREAKING +++ A warship has hindered us today in search of people in distress. @MV_LIFELINE was ordered under the pretext of an exercise of the Navy from the search area. Illegal action by EU Member States takes on a new dimension.
Anche l’Ong tedesca Mission Lifeline, che ha iniziato ad operare nel Mediterraneo lo scorso settembre ha comunicato di “essere stata ostacolata” nell’operazione di ricerca di imbarcazioni in difficoltà da una nave militare “con il pretesto di un’esercitazione militare”.