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L’accoglienza ancora nel mirino dell’estrema destra

Pochi giorni dopo i fatti di Como, ad Ascoli appare uno striscione di CasaPound contro una conferenza organizzata dalle Acli. «Siamo preoccupati, non si minimizzi», commenta Antonio Russo, responsabile nazionale welfare dell'associazione

di Redazione

È di pochi giorni fa l’irruzione di un gruppo di estrema destra Veneto Fronte Skinheads nella sala dove a Como si teneva l’assemblea pubblica organizzata dagli aderenti alla rete “Como Senza Frontiere”, composta dalle associazioni e dai movimenti attivi nell’accoglienza dei migranti. Ora si deve registra un altro episodio della stessa matrice. Ad Ascoli nella notte scorsa uno striscione dai contenuti provocatori è stato affisso da militanti del Blocco studentesco, movimento giovanile di CasaPound.

Nei pressi dell’istituto tecnico commerciale per geometri Umberto I del capoluogo marchigiano è stato esposto uno striscione che recitava: “Acli: l'accoglienza il vostro progetto? Chi scappa dalla guerra non merita rispetto". Bersaglio della protesta una conferenza sull'immigrazione promossa e tenuta dalle Acli. L’incontro, che si è regolarmente svolto all'interno dell'istituto, è parte di un progetto interculturale realizzato dai giovani e dal coordinamento donne delle Acli in collaborazione con la Commissione pari opportunità della Regione Marche.

«Sono episodi che preoccupano le Acli per il crescere nel Paese di un clima di intolleranza verso gli stranieri», dichiara Antonio Russo, responsabile nazionale Acli per il welfare. «Siamo inequivocabilmente di fronte al risveglio di una sopita cultura nazifascista che sarebbe grave minimizzare o, peggio ancora, trattare con sufficienza».

Attraverso le parole d Russo anche la solidarietà di tutta l’Associazione nazionale alle Acli di Ascoli «che interpretano al meglio, ogni giorno, quel ruolo pedagogico e sociale che sta alla base dell’impegno associativo. L’accoglienza e l’incontro tra popoli e culture diverse è l’unica vera possibilità che ci è data per costruite comunità coese che sanno ancora riconoscere l’umanità come valore universale», conclude l’esponente nazionale Acli.


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