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Emergenza freddo, arrivano le “unità di Strada delle Misericordie”

Anche quest'anno i confratelli si attivano per difendere i più deboli in uno dei periodi più difficili dell'anno. 60mila i senza dimora in Italia. L'Area emergenza della Confederazione nazionale è a disposizione delle Confraternite per la progettazione del servizio

di Redazione

Il freddo intenso è arrivato. E anche quest’anno le Misericordie italiane si attivano per proteggere i senza fissa dimora nel periodo invernale portando un aiuto concreto agli strati più deboli e poveri della popolazione. Il sostegno ai più bisognosi sarà quest’anno ancora più strutturato con l’organizzazione delle “Unità di strada” che avranno il compito di assistere quanti non hanno un riparo: offrendogli ristoro con cibo e bevande calde, accompagnandoli verso gli asili notturni o, in caso di rifiuto, fornire indumenti e coperte in modo da permettergli di superare la notte.

Non bisogna dimenticare – sottolinea una nota della confederazione – che l’inverno è il periodo più difficile per i senzatetto, e ogni anno si registrano in genere diverse morti da imputare proprio al freddo. In Italia sono oltre 60mila i senza dimora e sono distribuiti su tutto il territorio nazionale con una concentrazione maggiore nelle città.
Le Misericordie da sempre si sono attivate per affrontare questo problema, l’anno scorso, rispondendo anche all’appello di Papa Francesco, che invitava tutti ad aprire le porte ai senzatetto, avevano messo a disposizione le loro sedi come riparo per la notte. Da quest’anno però l’obiettivo è di andare oltre e di offrire assistenza puntuale ed adeguata in coordinamento con i servizi sociali dei comuni ed attivare anche percorsi di presa in carico delle persone.

L’Area Emergenza della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia sarà a disposizione di tutte le Confraternite per il supporto e la progettazione del servizio e sta già fornendo, a quelle che si sono attivate, le linee guida per portare avanti il servizio e rafforzare o realizzare insieme agli altri soggetti territoriali luoghi da adibire a rifugio notturno.