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Sport, senza una vera riforma non c’è futuro

Società sportive lucrative, riforma del Terzo Settore, lavoro sportivo, passione educativa. Questi gli ingredienti della tavola rotonda “S Factor: alla ricerca dello sport possibile, tra territorio, istituzioni e promozione sociale”, proposta dal Centro Sportivo Italiano, in apertura del suo Meeting di Assisi, il tradizionale incontro per i dirigenti sportivi

di Redazione

Società sportive lucrative, riforma del Terzo Settore, lavoro sportivo, passione educativa. Questi gli ingredienti della tavola rotonda “S Factor: alla ricerca dello sport possibile, tra territorio, istituzioni e promozione sociale”, proposta dal Centro Sportivo Italiano, in apertura del suo Meeting di Assisi, tradizionale incontro per i dirigenti sportivi.

Al dibattito, aperto ai responsabili in ambito sportivo delle forze politiche candidate a governare il Paese, hanno partecipato, Gabriele Toccafondi (Alternativa Popolare), Sottosegretario di Stato al Miur, l’on. Filippo Fossati, responsabile Sport Movimento Democratico e Progressista; l’on. Giancarlo Giorgetti, responsabile Sport e Associazionismo Lega Nord; l’on. Daniela Sbrollini, responsabile Dipartimento Sport Partito Democratico; l’on. Simone Valente, responsabile Sport Movimento 5 Stelle; l’on. Bruno Molea, vicepresidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati e il dott. Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci, delegato Sport e Politiche giovanili.

A dialogare con loro il presidente del Csi, Vittorio Bosio, che ha concluso una mattinata «di speranza per lo sport italiano» chiedendo ai rappresentanti dei partiti «che nei programmi elettorali ci sia un passaggio su una riforma dello sport dilettantistico, riconoscendone il valore sociale che esprime in tutto il territorio, specie per le piccole società, anche parrocchiali. Avremo un futuro, se sapremo riconoscere l’impegno del volontariato vero e ci siano norme chiare a tutela delle piccole società. Lo Stato e il Coni devono preoccuparsi di dare copertura a centinaia di volontari che si assumono personalmente responsabilità fiscali e di tipo infortunistico. Migliaia di persone che fanno un grande servizio alle comunità. Volontariato e professionalità, motivazioni, lavoro e responsabilità debbono andare a braccetto. Occorre un Ministero dello Sport che faccia crescere una visione culturale dello sport, interministeriale e parlamentare, volta a costruzione di una nazione sportiva. Lo abbiamo chiamato S Factor: lo sport come fattore essenziale nella vita delle persone e delle comunità. Ma quale sport: per declinarlo occorre chiarezza, definire chi fa cosa, non escludendo ma includendo».

Al di là delle diverse posizioni sulla Asd lucrativa, alla vigilia della manovra finanziaria per il 2018 e della prossima tornata elettorale il comune interesse è la necessità di avere un sistema sportivo con competenze chiare, in cui il Coni, le Federazioni, gli Enti di Promozione Sportiva, l'associazionismo di base e l'impresa sportiva lavorino insieme, per non lasciare fuori nessuno e per fare crescere cultura ed esperienze e quindi dare un'opportunità di lavoro e responsabilità in particolare ai giovani. Il Csi da Assisi 2017 vuole prendersi la responsabilità di guidare questo dialogo trasversale e fare crescere così la consapevolezza di una nazione sportiva a misura di tutti.


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