Comitato editoriale

Nuova partnership per dare un futuro professionale ai ragazzi

Firmato tra l'organizzazione e Anima, la federazione delle associazioni nazionali dell'industria meccanica varia e affine un accordo che permetterà ai giovani di accedere a borse di studio, borse lavoro e tirocini formativi

di Antonietta Nembri

Offrire un futuro consapevole e sicuro a bambini e ragazzi che crescono fuori famiglia e, in particolar modo, a quanti si avvicinano al compimento della maggiore età è questo obiettivo alla base del rapporto ufficializzato oggi a Milano in occasione del Forum sull'Internazionalizzazione delle Tecnologie e della Meccanica tra Sos Villaggi dei Bambini e Anima Confindustria Meccanica Varia, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia e Affine. Una partnership che permetterà ai giovani di poter cogliere opportunità lavorative e di dialogare in modo costruttivo con le eccellenze della realtà produttiva della meccanica. Alberto Caprari, presidente di Anima, nell’introdurre il tema ha sottolineato come Sos Villaggi dei Bambini lavori «per il nostro futuro».
Uno degli obiettivi della partnership è del resto quello di sostenere la formazione dei ragazzi in uscita dai percorsi di accoglienza tramite borse di studio, borse lavoro e tirocini formativi con esperienze dirette nelle aziende della Federazione.
«Siamo orgogliosi e felici di poter annunciare questa partnership con una Federazione così importante come Anima», afferma Maria Grazia Lanzani, presidente di Sos Villaggi dei Bambini. «Questa collaborazione è un altro importante tassello che si va ad aggiungere al grande lavoro che Sos Villaggi dei Bambini svolge ogni giorno per accompagnare i giovani in uscita dai percorsi di accoglienza nei Villaggi Sos, attraverso progetti personalizzati e finalizzati all’inserimento sociale e lavorativo. Ringraziamo chi, come Anima, si impegna insieme a noi perché questo avvenga»

Lanzani ha poi ricordato come in Italia siano oltre 26mila i bambini e le bambine accolti fuori dalla propria famiglia e, ogni anno, sono circa 3.000 i care leavers – ovvero i giovani che in base alla nostra legislazione, raggiunta la maggiore età non possono più beneficiare della cura, della protezione e della tutela garantite dalla realtà di accoglienza residenziale «è difficile per loro trovare una collocazione. Noi abbiamo avviato dei progetti e ora contiamo anche su di voi»

Nella foto in apertura Maria Grazia Lanzani con Alberto Caprari