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Un “Oroscopo” contro i pregiudizi sul disagio mentale

Sarà presentato il 21 dicembre a Barletta il cortometraggio realizzato con il coinvolgimento di 22 utenti del Centro diurno “Nuovi Orizzonti” per il progetto “Si va in scena!”. Un’iniziativa che intende dar voce alle persone affette da patologie psichiatriche e sensibilizzare l’opinione pubblica

di Marina Moioli

Battere i pregiudizi attraverso l’ironia, l’improvvisazione e la creatività. È questa l’idea di fondo del progetto “Si va in scena! Dalle paure all’azione!” ideato a Barletta dallo scrittore Tommy Dibari, che in collaborazione con il regista Ruggero Torre e il fotografo Ruggero Russo della IFrame Produzione ha realizzato un cortometraggio molto speciale coinvolgendo i 22 utenti del Centro diurno psichiatrico “Nuovi orizzonti”. «Un progetto frutto di più energie e volontà che diventerà, ne siamo certi, un grande progetto inclusivo», ha detto Dibari.

riscrivere la realtà con uno sguardo diverso, più sensibile e arricchente

L'ideatore dell'iniziativa si propone di destrutturare fortemente i pregiudizi più diffusi sul disagio mentale e offrire allo stesso tempo l’opportunità di attività riabilitative che hanno prima di tutto la funzione di recupero psico-sociale. Per farlo ha adattato un’idea già esplorata alcuni anni fa con i detenuti del carcere di Trani attraverso la realizzazione di un documentario dal titolo “L’Oroscopo” che oggi è stato riadattato e rimodulato perché questa ironia diventi una provocazione e uno stimolo a riscrivere la realtà con uno sguardo diverso, più sensibile e arricchente.

Ciascuno degli utenti/attori coinvolti nella realizzazione del corto ha inventato il proprio oroscopo a seconda del segno zodiacale (un’ironia applicata alla realtà) sui temi del lavoro, della vita, dell’amore e del futuro. Mettendo insieme tutte le esperienze (recitazione, tecniche di ripresa e di regia, sceneggiatura e scrittura creativa) già acquisite in precedenza con i corsi “Creativamente” insieme a tutto lo staff del Centro Diurno e con la supervisione della psicoterapeuta Francesca Defidio.

«Il nostro auspicio è quello di dare una voce nuova ai pazienti che, raccontando se stessi, hanno l’opportunità di migliorare la diffusione della conoscenza», sottolinea il dottor Vincenzo Delcuratolo, direttore del Centro Diurno “Nuovi orizzonti” di Barletta. «Con questo progetto così articolato miriamo a partecipare a concorsi cinematografici di caratura nazionale presentando al pubblico una realtà che dura da circa vent’anni, che non è solo farmacologica ma che prevede anche attività riabilitative, tese a far recuperare quelle attività di tipo espressivo o riconducibili allo sport , che nel tempo i nostri utenti hanno gradualmente perso».

Le riprese (in interni e in esterno) dello short-film “L’oroscopo” sono durate meno di un mese e dopo la presentazione ufficiale, in programma il 21 dicembre presso la sala convegni del Brigantino a Barletta (BT), il cortometraggio verrà anche diffuso nei vari Festival di settore, ma l’intento finale è quello di promuoverne la proiezione anche nelle scuole, per sensibilizzare i più giovani alla lotta contro ogni forma di stigma, in modo particolare nei confronti di chi soffre di fragilità psichiatriche.

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Backstage delle riprese del corto “L’Oroscopo” dal progetto “Si va in scena!” (Credito foto Marilù Ardillo)

Approvato dalla ASL Bt, il progetto del cortometraggio è stato sposato in toto anche dalla Fondazione Casillo di Corato, nata nel 2007 in ricordo dell’imprenditore Vincenzo Casillo e impegnata in campo sociale al servizio del territorio. «La Fondazione prima di ogni altra cosa intende perseguire sempre i suoi obiettivi scegliendo progetti che rispondano ai valori testimoniati da Vincenzo Casillo nella sua vita, facendo tesoro della sua visione del lavoro e della persona in qualità di strumenti di espressione e di inclusione sociale. Inoltre l’auspicio è quello di riuscire a sensibilizzare e informare circa la natura delle patologie psichiatriche e dare una voce nuova ai pazienti che, raccontando se stessi, hanno l’opportunità di migliorarne la diffusione della conoscenza. La speranza resta anche quella di offrire un appoggio concreto alle famiglie di questi pazienti», commenta Cardenia Casillo.

Contribuire alla scrittura di una pagina nuova di forte impatto sociale che abbatta pregiudizi, chiusure e schemi

L’intervento della Fondazione è consistito nell’erogazione di un contributo economico indispensabile per la realizzazione del cortometraggio e garantire una produzione e post-produzione audiovisiva di livello professionale. «Il nostro sostegno però è anche morale», conclude la signora Casillo, «perché la Fondazione si augura di contribuire alla scrittura di una pagina nuova di forte impatto sociale che abbatta pregiudizi, chiusure e schemi, attraverso una creatività costruttiva e condivisa. Non si è trattato semplicemente di fondi, ma di un abbraccio, di un afflato che ha permesso di creare una sinergia umana prima ancora che meramente economica».