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Because of my body, un docufilm sull’assistenza sessuale alle persone disabili

L'assistente sessuale è ormai una realtà in Olanda, Germania, Danimarca, Svizzera. In Italia, invece, non esiste questa figura professionale. Ma nella dimensione della persona è inscritta quella naturale inclinazione ad amare e ad essere amati, e il bisogno di amore si riempie anche attraverso la sessualità

di Anna Spena

S’intitola Because of my bodyed è un documentario italiano che tratta il tema dell’assistenza sessuale alle persone disabili. La regia è di Francesco Cannavà , una produzione 8 Road Film e Recplay, partner del progetto Lovegiver presieduto da Max Ulivieri e IISS: diretto da Fabrizio Quattrini.

L'assistente sessuale per persone disabili è ormai una realtà in Olanda, Germania, Danimarca, Svizzera. Eppure in Italia è ancora un tabù, non esiste questa figura.

Un professionista, uomo o donna, che dopo un percorso di formazione specifico assiste e supporta le persone disabili a riconoscere, sperimentare e vivere l'erotismo e la sessualità. Occorre promuovere un cambiamento culturale e superare le barriere culturali e fisiche legate all’aspetto che possono ostacolare il diritto e l’aspirazione ad una normale vita relazionale, intima, sessuale e sentimentale da parte delle persone con disabilità che “hanno bisogno non solo di assistenza ma anche di amare e di essere amate, di tenerezza, di vicinanza e di intimità” (Papa Giovanni Paolo II).

«Il documentario nasce dalla consapevolezza che ciascuno di noi è un mondo con le sue abilità e le sue disabilità», racconta Cannavà. «Partendo da questa consapevolezza, facendo una ricerca su internet attraverso blog e social network, ho scoperto la realtà dell’associazione Love Giver. Individuato il sito di Max Ulivieri ho deciso di prendere il treno per andare a Bologna ad incontrarlo e conoscerlo personalmente. Da questo incontro e da una particolare affinità su determinati temi e battaglie è nata un’amicizia e da quest’amicizia è nata la possibilità di realizzare il documentario».

In because of my body c’è la storia di Mauro, un uomo di 51 anni, che ha lasciato la sua attività di imprenditore a causa di un grave lutto in famiglia. «La sua mente non era più disposta a concentrarsi su numeri e bilanci d’azienda, ma aveva bisogno di relazionarsi con il fattore umano, con le persone. Per questo Mauro ha sospeso la sua attività di imprenditore ed è diventato un operatore socio-sanitario (Oss). Lavorare come Oss gli ha permesso di scoprire da vicino e dall’interno il tema della sessualità nel mondo delle persone disabili», spiega Cannavà.

"Because of my body" documenta le vite, le sfide e i sentimenti contrastanti delle persone con disabilità fisica e cognitiva, considerate il gruppo sociale storicamente più represso e al quale con maggiore indifferenza viene negato il diritto all'affettività e alla sessualità anche se nella dimensione della persona è inscritta quella naturale inclinazione ad amare e ad essere amati, e il bisogno di amore si riempie anche attraverso la sessualità.

Sulla piattaforma Eppela è stata lanciata una campagna di crowdfunding (attiva fino al 17 gennaio) per raccogliere fondi e realizzare un documentario di qualità (A questo link tutte le voci di spesa).

Protagonisti del film sono Max Ulivieri (fondatore dell’associazione LoveGiver e organizzatore del primo corso di formazione per assistenti sessuali alle persone disabili) e quattro delle diciassette persone, uomini e donne, che sono state formate da una equipe di professionisti, scelti dall’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, per relazionarsi in modo corretto di fronte a un tetraplegico, a un autistico o a un malato di spina bifida.

Foto di Anna Pierobon


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