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Economia & Impresa sociale 

Cooperfidi Italia con Fondo Europeo per gli investimenti a sostegno dell’economia sociale

Il FEI ha concesso nell’ambito del programma EaSI, le proprie controgaranzie su un plafond di 25.000.000 di euro di finanziamenti garantiti da Cooperfidi Italia alle cooperative sociali e all’intera economia sociale per potenziarne l’accesso al credito, e un secondo plafond di 25.000.000 di garanzie dirette sotto forma di fideiussioni rilasciabili da Cooperfidi agli stessi soggetti

di Redazione

Cooperfidi Italia – il confidi nazionale della cooperazione promosso dall’Alleanza delle cooperative italiane – ha sottoscritto il primo accordo tra un intermediatore finanziario italiano e il Fondo Europeo per gli investimenti, lo strumento della Banca Europea degli Investimenti (BEI) che agevola il credito alle PMI.

Il FEI ha concesso nell’ambito del programma EaSI, le proprie controgaranzie su un plafond di 25.000.000 di euro di finanziamenti garantiti da Cooperfidi alle cooperative sociali e all’intera economia sociale per potenziarne l’accesso al credito, e un secondo plafond di 25.000.000 di garanzie dirette sotto forma di fideiussioni rilasciabili da Cooperfidi agli stessi soggetti.

Si potrà accedere alle risorse del FEI, che abbatteranno il rischio di credito dell’80%, su operazioni sino a 500 mila euro a breve, medio e lungo termine, riducendo così i costi della garanzia consortile e dell’accesso al credito.

Potranno beneficiare della misura anche le cooperative di maggiori dimensioni, purchè il loro fatturato annuo o il totale dell’attivo siano inferiori a 30 milioni di euro.

“Siamo molto orgogliosi che il FEI ci abbia individuato – ha dichiarato Mauro Frangi, presidente di Cooperfidi Italia – quale intermediario in grado di raggiungere in tutto il Paese l’articolato mondo del Terzo settore e dell’economia sociale. Grazie all’intervento del FEI, potremo beneficiare di risorse importanti per sostenere ancor di più e meglio un mondo composto da cooperative sociali, associazioni, imprese e organizzazioni, che continua a realizzare investimenti importanti a beneficio delle comunità. Soggetti sempre più obbligati a offrire garanzie alle Istituzioni e alle Pubbliche Amministrazioni, o, più semplicemente, costretti a far ricorso al credito bancario per smobilizzare i loro rilevanti crediti vantati nei confronti dello Stato e degli Enti Pubblici.”

“È la conferma – aggiunge Francesco Abbà, del CdA di Cooperfidi Italia con delega a seguire le attività nel settore sociale – dei risultati da noi conseguiti nel proporci come il confidi di riferimento dell’intera economia sociale italiana a cui nei primi 11 mesi del 2017 sono state rilasciate oltre 28 milioni di garanzie. Con queste nuove opportunità, Cooperfidi Italia potenzierà la propria partnership anche con le banche più vocate ad espandere la propria attività nel settore sociale”.

L’accordo Cooperfidi Italia – FEI è stato commentato positivamente anche dai principali soggetti di rappresentanza della cooperazione e del Terzo settore italiano che registrano con soddisfazione la messa a disposizione di risorse per potenziare l’accesso al credito di soggetti fino ad oggi esclusi da interventi pubblici.

Giuseppe Guerini, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Cooperative sociali, ha così commentato la notizia: “Da alcuni anni nelle istituzioni europee si parla di investimenti ad impatto sociale e di investimenti nell’economia sociale. Ora, con questo accordo si passa dalle parole ai fatti. Il potenziale di innovazione sociale delle cooperative si arricchisce di un nuovo strumento per continuare a realizzare progetti e interventi e così sviluppare welfare, occupazione, inclusione sociale.”

“Una buona notizia”, ha commentato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo settore – Con la Riforma si apre una stagione importante per il Terzo settore italiano anche sul fronte della finanza sociale. È una buona cosa che nuovi strumenti entrino in gioco e Cooperfidi può avere un ruolo importante per la familiarità e la vicinanza che possiede verso la cultura dell'impresa sociale”.


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