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Star bene divertendosi: un progetto per 2mila studenti

Si chiama "Divertiamoci a Stare Bene” il progetto con cui The Walt Disney Company Italia sostiene EAT, il percorso di educazione alimentare nelle scuole del Gruppo San Donato

di Redazione

Minnie, Topolino, Pippo e Paperino scendono in campo per promuovere le buone abitudini alimentari e di vita nei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni. The Walt Disney Company Italia ha infatti deciso di sostenere il progetto EAT Educational (www.progetto-eat.it) del Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation. Il progetto durerà 18 mesi, da novembre 2017 a maggio 2019, e si rivolge ai ragazzi delle scuole secondarie di 1° grado dei Comuni di Milano, Segrate, Bergamo, San Donato Milanese, Rho e Peschiera Borromeo. Circa 2mila ragazzi avranno la possibilità di accedere, durante l’orario scolastico, a contenuti educativi sulla nutrizione e di metterli in pratica, senza mai dimenticare l’importanza del divertimento in perfetto stile Disney. Con il progetto “Divertiamoci a stare bene”, Disney Italia vuole ispirare le nuove generazioni e le famiglie a scegliere e mantenere stili di vita sani in maniera semplice, facendo leva sul potere delle storie, dell’immaginazione, del divertimento e del gioco. Disney Italia ha fornito in particolare alcuni dei materiali che vengono distribuiti ai ragazzi coinvolti nel progetto: borracce per favorire l’adeguato apporto di acqua durante il giorno e l’attività fisica, T-Shirt da utilizzare per lo sport, per il tempo libero e gli opuscoli “Divertiamoci a Stare Bene”.

Il progetto EAT Educational è partito nel 2009, interviene nelle scuole attraverso lezioni di educazione alimentare e al movimento svolte da medici e da nutrizionisti, in orario scolastico e alla presenza degli insegnanti. La parte informativa è supportata da un libro di testo per adolescenti e famiglie redatto da medici nutrizionisti in stretto rapporto con le linee guida del MIUR ed in collaborazione con la Fondazione Italiana Educazione. Dopo l’orario scolastico, EAT continua per sedimentare le pratiche virtuose nelle abitudini quotidiane di ragazzi e famiglie anche, ad esempio, attraverso l’invio di SMS come rinforzo educativo. I ragazzi vengono pesati e misurati, a scuola, dal personale medico sia all’inizio, sia al termine dell’intervento con l’obiettivo di registrare i miglioramenti nel frattempo. Gilda Gastaldi, Presidente della Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation racconta di come proprio quest’anno EAT Educational si arricchisce anche del progetto pilota Fluida-Mente (smart H2O), uno studio che vuole indagare l’efficacia di una corretta idratazione in relazione alle perfomance cognitive dei ragazzi, confrontando due gruppi di studio, uno di intervento ed uno di controllo: «Speriamo che la vivacità e la simpatia di Topolino, che quest’anno accompagnerà il progetto grazie alle borracce, possano ispirare i nostri ragazzi a bere e muoversi in maniera costante».

Nelle scuole che hanno già incontrato EAT, la percentuale di ragazzi obesi è scesa dal 9,2% al 6,8%, mentre quelli sovrappeso sono passati dal 25,5% al 17,6%. EAT è un semplice progetto su più livelli. L'idea dell’educazione alimentare ad esempio ha impattato sui contratti con i fornitori di tutto il gruppo San Donato, che con 18 strutture fra Emilia Romagna e Lombardia, 6mila posti letto, 4mila medici e quasi 4 milioni di pazienti ogni anno, è il primo gruppo ospedaliero d’Italia. Un primo cambiamento ha riguardato i distributori di cibo e bevande dentro gli ospedali: «Il tema è emerso nelle scuole, abbiamo iniziato da noi, chiedendo alle ditte di inserire alimenti con caratteristiche definite da noi, più adatti al nostro metabolismo. Una piccola ditta è stata disposta a rischiare con noi, man mano che i contratti andavano in scadenza i nuovi distributori sono stati inseriti in tutti i nostri ospedali e anche in altri luoghi, con un effetto di contaminazione importante», ci ha raccontato Gilda Gastaldi. Il secondo step riguarda i pasti serviti ai pazienti: «abbiamo definito noi i menù e scritto noi il capitolato. Chi vince la gara vince con questo capitolato e questo menù». Il terzo step è un ristorante aperto al pubblico, all’interno della clinica La Madonnina, gestito da una società creata ad hoc: si chiama EAT Restaurant. Il progetto di educazione alimentare ha avuto anche una declinazione nella cooperazione internazionale: da luglio 2016 la scuola San Riccardo Pampuri di Mutuati, aperta nel 2009 e sostenuta da sempre da Fondazione Avsi, ha aperto una mensa, con menù firmati da uno dei più insigni esperti di alimentazione d’Italia, il dottor Lelio Morricone: la Fondazione del Gruppo Ospedaliero San Donato (GSD Foundation), in collaborazione con Avsi, ha infatti avviato un progetto che vuole non soltanto combattere la malnutrizione dei bambini di Mutuati, ma fare una vera e propria educazione alimentare.

Photo by lisboa ind. on Unsplash


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