Media, Arte, Cultura

La cooperativa che porta i millennial al museo

A Fermo nelle Marche le Cisterne romane da qualche mese sono diventate un polo d’attrazione. Merito di un’idea lanciata da chi ha preso in gestione il monumento. Un’“escape room”, gioco a squadre, dove per uscire bisogna rispondere ad enigmi e domande sul luogo in cui ci si trova

di Giuseppe Frangi

L’escape room è un gioco di gruppo dove i partecipanti devono uscire da un luogo risolvendo una serie di enigmi a tema. Per poter completare con successo il gioco, i partecipanti – che solitamente variano da 2 a 6 persone – devono organizzare la fuga entro un limite di tempo prestabilito, di solito di 60 minuti.

Un’Escape room ha bisogno di ambienti che si addicano all’avventura e che custodiscano enigmi. E pochi ambienti sono più adatti delle suggestive Cisterne romane di Fermo, nelle Marche. Le Cisterna sono affidate alla gestione di una cooperativa molto attiva in servizi museali, la cooperativa Sistema Museo. Si tratta di uno straordinario complesso architettonico di età augustea composto da 30 stanze comunicanti con apertura a botte, disposte su tre file parallele. Erano state concepite per la raccolta dell’acqua piovana e sorgiva e la sua distribuzione alla città e al suo porto, e rappresentano un esempio di ingegneria idraulica ancora perfettamente conservato. Un complesso unico in Italia. In tutto costituiscono un complesso archeologico di ben 2.200 metri quadri.

Ma come far conoscere alle persone in un luogo così suggestivo? È così che nell’ottobre 2017 i responsabili della cooperativa hanno giocato la carta dell’Escape Room. Il gioco è stato proposto a struttura chiusa, per gruppi al massimo di dieci persone, pronti a sfidarsi in un percorso che prevede l’abilità nel risolvere enigmi relativa al luogo e ad una vicenda che nel periodo dell’Inquisizione aveva visto protagonisti alcuni domenicani di Fermo. Insomma, una proposta tra storia e fantasy che ha suscitato subito la curiosità di tantissime persone, in particolare di giovani. Come ha sottolineato il sito specializzato Artribune tra i punti di forza di questa operazione che ha il merito di riportare in una struttura archeologica un pubblico in buona parte di millennial, c’è « la possibilità di interagire con un luogo storico, senza la cosiddetta “ansia di apprendimento”: non si tratta di una visita guidata, gli operatori museali non interagiscono con gli utenti se non in minima parte e solo in caso di necessità».

L’Escape Room è un modello seguito in alcuni musei, in particolare americani: anche il Metropolitan di New York ha una proposta che assomiglia ad un gioco di ruolo in cui si è chiamati a risolvere enigmi legati ad alcuni capolavori del museo. Le Cisterne di Fermo hanno il vantaggio dell’ambientazione perfetta, in quanto il contesto labirintico e un po’ claustrofobico si propone come location perfetta.


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