Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

Lombardia, aumentano gli anziani ma le badanti no

Sono almeno 156.000 le assistenti familiari in Lombardia, di cui quelle regolarmente assunte sono circa un terzo. Il numero di quelle regolari è stabile dal 2012, a fronte di una crescita degli anziani non autosufficienti al ritmo di 7mila unità l'anno

di Redazione

Gli anziani in Lombardia aumentano al ritmo di 40.000-50.000 unità all’anno, e gli anzini non autosufficienti aumentano ogni anno di 6-7.000 unità. Ma il numero delle badanti resta sostanzialmente stabile, almeno quelle in regola. Secondo i più recenti dati Inps le colf in regola continuano a calare da cinque anni fa, mentre il numero delle badanti regolarmente assunte è sostanzialmente stabile dal 2012. Un dato che fa pensare a una crescita del mercato non regolare, dal momento che – riflette il sito specializzato lombardiasociale.it che dedica un approfondimento al tema – la domanda di cura per gli anziani non trova risposte adeguate nel sistema formale dell’assistenza e la capacità ricettiva del sistema dei servizi, domiciliari e residenziali, non vede a sua volta una crescita proporzionata al ritmo con cui gli anziani aumentano.Secondo le stime di lombardiasociale.it sono almeno 156.000 le assistenti familiari in Lombardia, di cui quelle regolarmente assunte sono circa un terzo (grossomodo 57mila a fine 2016).

La disponibilità di caregiver familiari, opzione adottata da più famiglie negli anni della crisi, si è ormai ridotta e allo stesso tempo la domanda di assistenza riguarda patologie cognitive e situazioni di demenza per cui la badante è una soluzione spesso inadeguata e in più sono sempre meno le badanti disposte alla convivenza. L’assistente familiare dunque resta una soluzione per molti versi ancora preferita, ma per un numero crescente di famiglie non più praticabile perché da “low cost” è diventata “high cost”.

La legge L.R. n. 15 del 25 maggio 2015 sulle assistenti familiari prevedeva uno stanziamento di 700.000 euro a beneficio delle famiglie, che non è mai stato speso. In più la legge ha avuto il limite di non prevedere fondi per la infrastrutturazione dei servizi: sportelli per l’incontro domanda/offerta, albi delle assistenti familiari, corsi di formazione, campagne di comunicazione. Le piattaforme online per far incontrare domanda e offerta infatti paiono non funzionare, o almeno non tanto quanto quelle analoghe per le baby sitter: quella con la badante è una relazione lunga, più stabile ed emotivamente marcata, hanno bisogno di fiducia.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA