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Migranti e accoglienza, “L’Europa inizia a Lampedusa” entra nella fase 2

MIUR, Cittalia e Comitato 3 Ottobre hanno siglato, in occasione dell’evento conclusivo del progetto L’Europa inizia a Lampedusa, un nuovo Protocollo di intesa per sensibilizzare gli studenti sui processi di accoglienza e di integrazione

di Redazione

"L’Europa inizia a Lampedusa" entra nella fase due. Il progetto nato per dare ai giovanissimi una consapevolezza sul tema dei migranti, attraverso la scuola, continuerà ora con attività di sensibilizzazione sui processi di accoglienza e di integrazione, incentrate su uno scambio interculturale e di conoscenza reciproca con migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Alla base della fase due c’è un Protocollo di intesa tra MIUR, Cittalia e Comitato 3 Ottobre siglato ieri al MIUR in occasione dell’evento conclusivo del progetto L’Europa inizia a Lampedusa.

In due anni 37 istituti italiani e 13 istituti di altri Paesi europei (Austria, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Malta Lituania, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia) hanno partecipato al progetto, recandosi anche a Lampedusa in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza. Attraverso gli incontri di disseminazione organizzati dalle scuole coinvolte sono stati raggiunti 12.000 studentesse e studenti italiani ed europei. Ieri, all’evento conclusivo del progetto circa 200 studentesse e studenti hanno mostrato i risultati dei loro lavori e dei loro dibattiti. La ministra Fedeli li ha accolti come "ambasciatori" che hanno preso parte «a un percorso di conoscenza attraverso il quale superare paure e diffidenze rispetto al fenomeno migratorio». Ieri sono intervenuti anche Tareke Brhane, Presidente del Comitato 3 Ottobre, Maria Assunta Rosa, Autorità Responsabile FAMI, Salvatore Martello, Sindaco di Lampedusa e di Linosa, Carlotta Sami, Portavoce UNHCR per il Sud Europa, e Luca Pacini, Direttore di Cittalia, la Fondazione dell’ANCI sulle politiche sociali per l’accoglienza, l’integrazione e la cittadinanza.

«Grazie al progetto "L’Europa inizia a Lampedusa" le nostre giovani e i nostri giovani hanno avuto modo di entrare in contatto con le storie di donne e uomini arrivati nel nostro Paese scappando da situazioni di guerra o di miseria, hanno potuto approfondire le tematiche dell’immigrazione e dell’accoglienza. Hanno costruito un solido bagaglio di sapere che li rende oggi ambasciatori di civiltà, in grado di abbattere barriere e costruire ponti, forti della convinzione che siamo tutte persone con uguali diritti e che la diversità è solo fonte di arricchimento. Il nostro sistema di istruzione e formazione educa le nuove generazioni ai valori costituzionali di uguaglianza e rispetto dei diritti umani. Il progetto ‘L’Europa inizia a Lampedusa’ e il Protocollo firmato oggi rafforzano la missione educativa della scuola e lo fanno attraverso l’incontro, la conoscenza diretta, lo scambio. Lo stesso che ci auguriamo che venga replicato anche con il mondo adulto che, in questo campo in particolare, dalle giovani e dai giovani ha molto da imparare», ha concluso la ministra Valeria Fedeli.


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